ALFONSO CORTI, L’UOMO DEL LABIRINTO
L’anatomista che svelò come funziona uno degli organi più complessi del corpo umano, l’orecchio
Era il 1851 quando Alfonso Corti, nato esattamente due secoli fa, nel 1922 in un piccolo paese in provincia di Pavia, scrive a Parigi e pubblica in francese il suo studio Recherches sur l’organe de ouïe des mammiféres, dove descrive per la prima volta l’anatomia microscopica dell’organo che contiene i recettori cellulari che trasmettono le onde sonore al nervo acustico e alle vie e centri acustici del sistema nervoso centrale, spiegando così come e perché ci sentiamo.
L’organo di Corti contiene la chiocciola con le sue cellule acustiche, e il labirinto (composto da utricolo, sacculo e canali semicircolari) dove sono invece contenute le cellule dell’equilibrio.
La scoperta di Corti si diffuse con una impressionante rapidità per l’epoca, come si legge nel testo: «Certamente buona parte del merito [della veloce diffusione] va ad Albert Kölliker che inserisce in tempo reale la descrizione della coclea ad opera di Alfonso Corti nel suo libro di grande successo, ma in pochi anni questa descrizione viene riportata in tutti i manuali scientifici e didattici del tempo. Una simile rapidità di diffusione era stata raggiunta solo 50 anni prima nel caso della scoperta degli effetti della stimolazione elettrica sull’udito da parte di Alessandro Volta.»
Esce edito dalla PUP Padova University Press il libro Alfonso Corti. La scoperta dell’organo dell’udito scritto da Alessandro Martini, già direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, Paolo Mazzarello storico della Medicina dell’Università di Pavia, Eugenio Mira, già direttore del Dipartimento di Otorino-laringoiatria dell’Università di Pavia, e Albert Mudry, otologo e storico della Stanford University (California).
L’occasione è quella dei 200 anni dalla nascita di Corti e il volume, oltre a raccontare la vita e l’attività dell’anatomista, contiene alcuni interessanti saggi sull’organo dell’udito e i suoi studi fino alla contemporaneità, compreso un tuffo nel mondo greco prima di Aristotele, epoca in cui l’orecchio era ben poco conosciuto dal punto di vista anatomico e fisiologico. In appendice una chicca: la copia anastatica della pubblicazione di Corti del 1851, completa di illustrazioni.
Il volume sarà presentato martedì 22 novembre alle 17.00 nell’Aula Morgagni del Policlinico universitario (via Giustiniani, 2 a Padova) alla presenza degli autori e dei professori Maurizio Corbetta, direttore del Padova Neuroscience Center, Raffaele De Caro direttore del Dipartimento di Neuroscienze.
Ingresso libero