L’ANGIOLOGIA TRA STORIA, FUTURO E… ARTE. Vasculopatie, nuovi metodi diagnostici, prospettive di cura: a Padova un incontro tra Medicina e Arte per “far star bene” corpo e mente

 

L’ANGIOLOGIA TRA STORIA, FUTURO E… ARTE

Vasculopatie, nuovi metodi diagnostici, prospettive di cura: a Padova un incontro tra Medicina e Arte per “far star bene” corpo e mente

 

Erano gli inizi del 1600 quando a Padova Fabrici d’Aquapendente effettuando osservazioni sulle valvole venose pubblica il De venarum ostiolis. 

Nonostante le valvole fossero simili a quelle sigmoidee alla radice delle grandi arterie, Fabrici le interpretò erroneamente come porticine (ostiola) che rallentavano il flusso di sangue nel suo movimento centrifugo. 

William Harvey propose invece un’interpretazione opposta, affermando che queste piccole porte servivano a ostacolare il ritorno del sangue all’indietro nel suo flusso centripeto.

 

Nasce a Padova lo studio dell’Anatomia moderna e da qui anche le scoperte sulla circolazione del sangue che avrebbero poi costituito lo stabile tessuto di sviluppo della scienza futura.

Il Convegno L’Angiologia tra storia e futuro che si terrà nell’Aula magna di Palazzo Bo sabato 19 novembre con inizio alle ore 8,30 apre una grande finestra che abbraccia la storia, l’attualità e uno scorcio sul futuro sull’Angiologia, dalle tecnologie per la diagnostica alle diverse patologie legate ai problemi vascolari.

Si parlerà tra l’altro dei danni microcircolatori legati all’obesità, delle vasculopatie legate alla genetica, degli studi per rigenerare i vasi sanguigni, alle prospettive di cura di linfedema e lipedema, fino alle problematiche legate al trapianto di cuore.

Il programma prevede inoltre un excursus sulla figura di Bruno da Longobucco, tra i fondatori dell’Università di Padova e primo Magister di Chirurgia nel 1222, per moltissimo tempo “dimenticato” fino alla pubblicazione nel 2004 (Laruffa Editore) del libro del prof. Alfredo Focà: “Maestro Bruno da Longobucco Chirurgo”. Alfredo Focà è stato ordinario di Microbiologia dell’Università Magna Graecia e grazie alla collaborazione del prof Giovanni Meloni, altro insigne ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, ebbe accesso alle biblioteche patavine, dove condusse le sue ricerche.

 

Ma la scienza è il luogo preferito dell’incontro con l’arte, particolarmente quella raffigurativa, fin dagli esordi lo studio del corpo umano ha infatti prodotto tavole anatomiche di particolare pregio, basti ricordare le sei tavole eseguite da Andrea Vesalio e accompagnate da didascalie sulle vene, l’aorta e lo scheletro, che furono pubblicate nel 1538.

Affianca il Convegno una esposizione nella Sala della Basilica del Bo di quadri opera di due medici: Giuseppe Tarantini, Direttore di Emodinamica e Cardiologia interventistica, e Antonio Zanon, direttore della Chirurgia vascolare dell’Ulss 4 San Donà, di scuola padovana.

 

«Questa mostra vuole sottolineare l’indissolubile rapporto esistente tra arte e professione medica – spiega il prof Giampiero Avruscio, presidente del Congresso -, fin dai tempi di Vesalio, le cui illustrazioni anatomiche furono affidate alla scuola di Tiziano. Infatti ricordo che l’OMS definisce la Salute non come stato di assenza di malattia, bensì come il raggiungimento di un equilibrio psico-fisico-sociale. La Medicina quindi consiste nell’opera di “far star bene” le persone e questo si realizza anche attraverso altri strumenti, quali l’armonia, la musica, la danza e in questo caso la pittura. Medicina e Arte in questo perseguono un obiettivo comune.»

 

Il Congresso rientra nelle celebrazioni degli 800 anni dell’Università di Padova.

 

In allegato Programma.

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pdf icon Programma-Angiologia-1.pdf

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