Agenzia nr. 1497 – Ospedale San Cataldo di Taranto, cronoprogramma rispettato. Resta il nodo della dotazione organica

 
ANNO XXII
Numero 1497
02/07/2025
Pubblicato in Bari

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Ospedale San Cataldo di Taranto, cronoprogramma rispettato. Resta il nodo della dotazione organica

Una conferma, nella seduta congiunta delle Commissioni I e III richiesta da Renato Perrini sull’Ospedale San Cataldo: come già annunciato il primo paziente potrà essere curato nel nuovo presidio a maggio 2026. Nel frattempo è però slittata l’apertura parziale dell’area destinata agli uffici per ritardi nell’ottenimento dell’agibilità da parte del Comune di Taranto. Lo hanno riferito il direttore generale della Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco e il direttore dell’area tecnica e rup Paolo Moschettini. Tutta l’area uffici amministrativi e sanitari è ultimata e arredata. Per il trasferimento serve solo l’agibilità parziale, per altro collegata alla retrocessione al Comune dell’area parcheggi, ma già l’8 luglio è stato programmato un incontro con il nuovo sindaco di Taranto per superare lo stallo.

Lo stato di avanzamento dell’opera è al 98 per cento, ha affermato Moschettini, “sostanzialmente i lavori relativi al contratto principale sono conclusi, dovranno essere effettuate le verifiche e poi i verbali di constatazione”.

E se gli aspetti strutturali e di dotazione di arredi, attrezzature e macchinari sembrano procedure secondo cronoprogramma, anche con servizi finanziati con fondi fsc (sterilizzazione, centro cottura, miglioramento energetico e polo universitario) la preoccupazione riguarda la dotazione organica del presidio.

Colacicco ha spiegato che stanno attivando reparti che a Taranto mancavano, come cardiochirurgia, chirurgia maxillofacciale, neuropsichiatria infantile, attività di riabilitazione cardiologia e neurologica.  Un complesso di attività che richiede circa 1300 unità tra dirigenti medici e personale del comparto, a cui aggiungere, in base alle superfici, circa 530 operatori di Sanitaservice. Per questo, ha ricordato il direttore generale, il 24 febbraio il presidente Michele Emiliano ha inoltrato al ministero una richiesta di ulteriori finanziamenti in deroga proprio per l’assunzione del personale.

Per altro la necessità di personale si collega, come ha più volte evidenziato Perrini, alla necessità di incrementare il sistema dell’emergenza urgenza a Taranto, dove, con una popolazione di 185mila abitanti e un’utenza di oltre 300mila, considerando le aree vicine, è attivo solo il pronto soccorso del Santissima Annunziata. Una proporzione – ha evidenziato Colacicco – molto inferiore a quella degli altri capoluoghi pugliesi e che andrebbe riequilibrata.

La soluzione suggerita da Perrini, di riaprire il ps del Moscati, per la Asl non è praticabile perché il pronto soccorso può essere attivato solo dove ci sono reparti di base a supporto del servizio di emergenza urgenza.

“E’ necessario mantenere alta l’attenzione sulla situazione emergenziale, – ha argomentato Michele Mazzarano – dal punto di vista della salute pubblica e delle evidenze epidemiologiche, perché si preveda un investimento straordinario in personale medico e di comparto e nell’abbassamento del rapporto utenza- postazioni di pronto soccorso”.

Perrini ha infine ribadito che “il nuovo San Cataldo non dovrebbe essere gestito dalla Asl ma dovrebbe essere un’azienda autonoma che esprima al massimo la vocazione di centro di eccellenza necessario al salto qualitativo della sanità ionica”.

La Commissione si è aggiornata al 18 luglio per un sopralluogo al nuovo ospedale.