ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ
A Psicologia il XIII° Congresso Nazionale sull’ADHD il 17 maggio
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è una condizione neurobiologica caratterizzata da disattenzione, impulsività e iperattività. In Italia riguarda circa il 5% dei bambini e il 2-3% della popolazione adulta, anche se a livello internazionale si stima una prevalenza maggiore (fino al 15%). L’ADHD rappresenta un carico significativo per il Servizio Sanitario Nazionale, in termini di diagnosi, presa in carico e supporto scolastico e sociale. Un intervento precoce ed efficace può ridurre il rischio di comorbidità psichiatriche e scolastiche, migliorando l’adattamento sociale e riducendo i costi a lungo termine per il sistema sanitario. Il trattamento dell’ADHD prevede, ad oggi, interventi multimodali: supporto psicoeducativo, parent-training, terapie cognitivo-comportamentali e, nei casi appropriati, terapia farmacologica (come il metilfenidato). I percorsi variano in base alla gravità dei sintomi e alla fascia d’età, con un crescente interesse per approcci personalizzati e innovativi. Nonostante l’ADHD persista in una quota rilevante di casi anche in età adulta, i servizi territoriali italiani sono spesso impreparati a offrire diagnosi e trattamento adeguati. La mancanza di percorsi strutturati per adulti rappresenta una criticità emergente, con impatti rilevanti su salute mentale, rendimento lavorativo e qualità della vita.
Il Dipartimento di Psicologia Generale sabato 17 maggio ospita il XIII° Congresso Nazionale sul Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), organizzato da AIDAI – Associazione Italiana Disturbi dell’Attenzione e Iperattività. L’AIDAI è la più longeva e tra le più importanti realtà associative italiane in materia, dal 1998 punto di riferimento per clinici, ricercatori, insegnanti e famiglie
Il congresso, che si aprirà sabato 17 maggio alle ore 9.00 in Aula T3 di via Venezia 8 a Padova con una prima lettura magistrale di Edmund Sonuga-Barke, King’s College London, dal titolo Scientific challenges to the ADHD concept seguita nel pomeriggio da una seconda lectio magistralis alle 14.45 di Cesare Cornoldi, Università di Padova, dal titolo La doppia eccezionalità e il caso dell'ADHD, prevede la presenza di 250 ricercatori da tutta Italia e più di 20 relatori costituendo di fatto uno degli eventi nazionali più importanti su questo tema.
«La ricerca sulla neurodiversità sta vivendo una fase di profondo cambiamento, spostandosi da una visione categoriale a un approccio più flessibile e dimensionale – dice Giovanni Mento dell’Università di Padova, membro del direttivo AIDAI, organizzatore del congresso che da anni è impegnato, con il gruppo di ricerca patavino NeuroDev Lab nello studio dei meccanismi neurocognitivi alla base della neurodiversità -. ADHD, autismo e disturbi dell’apprendimento non devono più essere visti come condizioni isolate tra di loro indipendenti, ma come manifestazioni diverse di un comune profilo neuroevolutivo».
«La comunità clinica nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo e in particolare ADHD si sta interrogando da anni su quali sono i percorsi di diagnosi e cura più appropriati. Questo non può prescindere dalla comprensione delle caratteristiche individuali e della grande variabilità con cui quotidianamente ci si deve confrontare – sottolinea Michele Margheriti, psicologo, psicoterapeuta e presidente nazionale di AIDAI. In questo scenario, realtà come AIDAI rappresentano un punto di incontro fondamentale tra scienza, clinica e scuola, con l’obiettivo condiviso di migliorare la qualità di vita di chi affronta queste difficoltà».
Il tema dell’edizione 2025 sarà “ADHD: verso una prospettiva dimensionale”, con l’obiettivo di approfondire le nuove evidenze scientifiche che indicano come l’ADHD non sia legato a un unico meccanismo biologico, ma si manifesti con caratteristiche molto variabili da persona a persona. Un approccio più flessibile e personalizzato è quindi sempre più necessario per comprenderlo e trattarlo in modo efficace. Il congresso ospiterà due relazioni magistrali su invito di rilievo internazionale quella di apertura del Prof. Edmund Sonuga-Barke del King’s College di Londra, tra i massimi esperti mondiali di ADHD, e una seconda del Prof. Cesare Cornoldi, professore emerito dell’Università di Padova e figura di riferimento di livello internazionale negli studi sull’apprendimento e la psicopatologia dello sviluppo.
Tra i focus centrali del congresso particolare attenzione sarà riservata alle difficoltà legate al passaggio all’età adulta. L’ADHD può persistere oltre l’adolescenza in una quota significativa di casi, ma i servizi territoriali italiani risultano ancora poco preparati ad affrontarne la diagnosi e il trattamento in età adulta. L’assenza di percorsi strutturati rappresenta una criticità crescente, con effetti rilevanti sulla salute mentale, la vita lavorativa e la qualità della vita delle persone coinvolte. Ampio spazio sarà inoltre dedicato ai nuovi approcci terapeutici, con un aggiornamento sui più recenti sviluppi nei trattamenti farmacologici e non farmacologici, come parte di una visione sempre più personalizzata della cura.