DOMANI SI INAUGURA IL FESTIVAL AVVICINAMENTI: DIRE E DISDIRE IL MALE

FESTIVAL AVVICINAMENTI: DIRE E DISDIRE IL MALE

 

I dipartimenti di Studi linguistici e letterari e Scienze Biomediche dell’Ateneo di Padova presentano attraverso l’arte e la cultura le loro aree di ricerca. Un programma tutto gratuito di mostre, concerti, spettacoli di danza, teatro, conferenze, talk e visite guidate.

 

Domani, martedì 6 maggio alle ore 17.30,

INAUGURAZIONE

CHIOSTRO del COMPLESSO BEATO PELLEGRINO

via Beato Pellegrino 28 a Padova

 

 

 

Il male non è solo un’esperienza da subire o da combattere. È anche qualcosa che si dice, si rappresenta, si interpreta — attraverso i corpi, le parole, le immagini, le relazioni. È da questa consapevolezza che nasce il Festival Avvicinamenti: dire e disdire il male, una manifestazione che si terrà a Padova dal 6 al 30 maggio, con l’obiettivo di esplorare la pluralità delle forme culturali e simboliche del male, della malattia e della cura. Nato dal progetto di Terza Missione promosso congiuntamente dal Dipartimento di Scienze Biomediche (DSB) e dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari (DiSLL) dell’Università di Padova, il festival, organizzato dal DiSLL, propone un dialogo inedito tra medicina e letteratura, tra saperi umanistici e scientifici, per indagare come le diverse discipline affrontano l’esperienza della sofferenza e i modi per condividerla, comprenderla, trasformarla. Il tema del male – così centrale nella storia del pensiero e dell’immaginazione umana – sarà affrontato non solo come realtà biologica o morale, ma anche come luogo di costruzione simbolica, interrogato dalle narrazioni, dai miti, dalle rappresentazioni artistiche e dalle pratiche terapeutiche.

Il festival invita a “dire e disdire” il male, ossia a nominarlo, a riconoscerlo, ma anche a metterne in discussione le forme imposte e stereotipate, immaginando nuovi linguaggi, nuovi ascolti, nuove possibilità di cura.

Il calendario del festival, ricco e articolato, propone spettacoli teatrali, seminari, conferenze, concerti, laboratori di scrittura, cineforum e presentazioni di libri, in una varietà di linguaggi e formati pensata per coinvolgere il più ampio pubblico possibile. Il Complesso Beato Pellegrino sarà la sede principale delle iniziative, ma numerosi eventi si svolgeranno anche in spazi urbani e luoghi della cura, come il Complesso Socio-Sanitario ai Colli, a testimonianza della volontà di superare i confini dell’università e portare la riflessione fuori dalle aule, nei luoghi vissuti dalla città e dalle persone.

Il progetto prevede un ciclo di appuntamenti che offriranno al pubblico l'opportunità di conoscere temi e specifiche aree di ricerca: dalla malattia alla cura, dalla prevenzione alla resilienza, in una prospettiva che combina l'aspetto comunicativo a quello artistico e culturale.

 

Domani, martedì 6 maggio, alle ore 17.30 nel Chiostro del complesso Beato Pellegrino, via Beato Pellegrino 28 a Padova, alla presenza di Gabriele Bizzarri, Direttore del DiSLL, e Rosario Rizzuto, Direttore del DSB, verrà inaugurato il “Festival Avvicinamenti”. Verrà presentato il Progetto congiunto di Terza Missione “Dire e disdire il male: raccontare il cancro, la malattia e la guarigione” e il programma del “Festival Avvicinamenti: dire e disdire il male” da parte di Tatiana Moro, delegata Terza Missione DSB e Omar Khalaf, delegato Terza Missione DiSLL. L’evento si concluderà con la lettura, da parte di studenti e dottorandi dei due dipartimenti coinvolti, di passi tratti da opere letterarie.

 

Appuntamenti della prima settimana dal 6 all’11 maggio

 

Martedì 6 maggio in Meeting Room del complesso Beato Pellegrino alle ore 16.30 inaugurazione della mostra “Film Photonovel. Storia di adattamenti dimenticati”. L’esposizione curata da Jan Baetens è dedicata a un genere oggi perlopiù dimenticato: il fotoromanzo a soggetto cinematografico, o cineromanzo, uno dei tanti modi nei quali il cinema può apparire su carta. Interverranno con il curatore Jan Baetens, Luigi Marfè e Denis Brotto docenti DiSLL.

 

Sempre martedì 6 maggio alle ore 16.30 alla libreria “La forma del libro” verrà presentato il libro “História global da literatura portuguesa”. È l’unica presentazione in Italia di questo volume che si inquadra all’interno di un nuovo approccio scientifico, ossia quello della storia globale. La letteratura si configura infatti come spazio aperto per eccellenza per le interconnessioni, le inter-influenze, le intersezioni, gli incroci e le inter-fecondazioni di modelli, di generi, di correnti, di discipline del sapere e di visioni del mondo a cui si apre. I cento capitoli scritti da cento specialisti che compongono questo volume fanno di quest’opera una sintesi completa del patrimonio letterario portoghese nella prospettiva della nuova idea di storia globale, applicata qui per la prima volta alla storia della letteratura portoghese, studiata quindi non come un circuito chiuso, ma come uno spazio di circolazione globale, di arrivi, di partenze e di attraversamenti. Presenta il volume la prof.ssa Marilena Parlati, con gli interventi della prof.ssa Barbara Gori e dei due curatori del volume, il prof. Dionísio Vila Maior e la prof.ssa Isabel Ponce de Leão. Sarà presente la Ministra Consigliera Maria João Coutinho che porterà i saluti dell’Ambasciata portoghese in Italia.

 

Mercoledì 7 maggio alle ore 17.00 nel Chiostro del complesso Beato Pellegrino, conferenza “Germano Almeida: um cabo-verdiano contador de estórias” organizzata da Barbara Gori, docente di Letteratura portoghese e brasiliana, con lo scrittore Germano Almeida, Estêvão Tavares Vaz, Ambasciatore di Capo Verde in Italia, Barbara Gori e Clara Silva del DiSSL. Germano Almeida è uno dei più importanti scrittori capoverdiani e una delle voci più significative della letteratura africana in lingua portoghese, come ricorda il prestigioso Premio Camões che gli è stato attribuito nel 2018. La Cattedra Camões “Manuel Alegre” di Padova, in accordo con l’Ambasciata del Portogallo in Italia, ha deciso di celebrare assieme a lui il 50° anniversario dell’indipendenza dei Paesi africani di lingua portoghese in un incontro durante il quale Almeida racconterà la sua esperienza di scrittore e di cittadino capoverdiano, del rapporto non sempre facile tra lingua portoghese e kriol, in quell’atmosfera magica e calda che profuma di salmastro in cui ci trasportano le sue storie.

 

Mercoledì 7 maggio alle ore 18.00 al Complesso socio-sanitario Ospedale ai Colli di Padova, via dei Colli 4, visita guidata alla struttura con Maria Cristina Zanardi che racconterà la storia del luogo e della sua destinazione originaria quale ospedale psichiatrico, nel primo Novecento. A seguire la performance “Corpi unici per una comunità danzante” della Compagnia Ottavo Giorno con la direzione artistica Marina Giacometti a cura di Spaziodanza in collaborazione con Prospettiva Danza. Il principio di equità traduce nella pratica collettiva l’idea dell’essere “tutti diversi e tutti unici”, considerando le differenze una ricchezza del gruppo. Questo approccio alla diversità apre a una sfida: come possiamo valorizzare le unicità, l’originalità e la singolarità di ognuno? Corpi unici in una comunità danzante lo fa attraverso la danza, relazione di corpi diversi in movimento, dove ciascuno dà e riceve nell’incontro con l’altro. Sara presente Cristina Grazioli, docente di Storia ed estetica della luce in scena.

 

Giovedì 8 maggio alle ore 16.30 nel Chiostro del complesso Beato Pellegrino sarà la volta della conferenza “Le parole della cura nel medioevo inglese”. In un’epoca tradizionalmente definita oscura e in cui la vita e la salute umana dipendevano unicamente dal volere di Dio, assistiamo ad una fioritura di raccolte pseudo-mediche per la cura dei malanni più vari, spesso accompagnati da gesti apotropaici o formule magiche, i quali però dimostrano una conoscenza a volte approfondita del corpo umano e del potere curativo della materia naturale. Omar Khalaf del DiSSL dialoga con Laura Poggesi, esperta di letteratura medica del medioevo inglese, sulla tradizione dei ricettari medici nel Trecento e Quattrocento insulare proponendo al pubblico esempi curiosi e divertenti.

 

Giovedì 8 maggio alle ore 20.15 in Sala dei Giganti in piazza Capitaniato a Padova, concerto del Quartetto Kandinsky dal titolo “L’eterna domanda: perché? E per cosa? Riflessioni sulla guerra attraverso gli occhi di poeti e compositori” in cui verranno eseguiti brani da Dmitrij Šostakovič in particolare Elegia. Adagio da Due brani per quartetto d’archi, 1931 e Quartetto n. 3 op. 73. Nel progetto di letture russe “Letture poetiche” selezione di MERITA (Music cultural heritage talent), curato da Claudia Criveller del DiSSl, verranno letti brani di Zinaida Gippius Un filo di ragno, Valerij Brjusov Nei giorni delle devastazioni, Marina Cvetaeva, Due bagliori d’incendio, Anna Achmatova Requiem. MERITA, attraverso la sua serie di concerti, presenta la musica classica come punto d’incontro tra tradizione e trasformazione. I Quartetti creeranno ciascuno un progetto originale e unico ed eseguiranno questi concerti innovativi in una varietà di luoghi culturali. Collocare questi concerti in siti del patrimonio culturale, come la Sala dei Giganti per il concerto di stasera, crea un dialogo tra il passato e il presente dell’Europa e indica la strada verso un futuro vitale per il patrimonio culturale europeo.

 

Venerdì 9 maggio alle ore 18.00 nel Chiostro del complesso Beato Pellegrino reading “Curare/curarsi nel medioevo. Storie di medici e pazienti” con una prima parte dedicata alla medicina araba a cura di Anna Gili e Rino Modonutti con Andrea Bellacicco, Cecilia Martini Bonadeo e Aram Megighian. I testi rappresentativi della medicina medievale araba e latina raccontano casi clinici e incontri tra medici e pazienti. Un adeguato commento scientifico accompagnerà e contestualizzerà la lettura in modo tale da rendere pienamente fruibili i testi, lasciando però la parte centrale della scena alle parole dei medici che ancora permettono di entrare nelle case dei pazienti curati a Basra o presso le corti dei principi italiani del Medioevo.

 

Sabato 10 maggio alle 18.00 nella Galleria del Complesso Beato Pellegrino, si avvia il seminario “La Terapia dei pupi” di Sara Cuticchio, a cura di Cristina Grazioli. Psicoterapeuta, Sara Cuticchio racconta la pratica da lei elaborata che utilizza la costruzione di pupi siciliani in dimensioni ridotte nel contesto di un percorso di cura rivolto principalmente ai bambini. Le figure rappresentano dei mediatori terapeutici e danno accesso a una comunicazione di tipo non verbale; nella dinamica del gioco, attraverso la voce del bambino, suggeriscono come risolvere un problema, “riparando” simbolicamente un danno.

 

Sabato 10 maggio alle 21.00 nella Galleria del Complesso Beato Pellegrino, spettacolo teatrale “La carota. Atto unico per baracca e burattini” che vede una nuova edizione per il Festival di e con Gigio Brunello / soggetto di Gigio Brunello e Gyula Molnàr / musiche originali Michele Caniato (2006-2025) / a cura di Cristina Grazioli del DiSSL. In La Carota anche i burattini si ammalano, combattono contro le fobie e i propri traumi infantili. Il dottor Balanzone dà Arlecchino per spacciato e Brighella vorrebbe approfittarne per rubargli il Libro delle battute che fanno ridere. Ma con un’evocazione degna di una seduta psicanalitica la situazione si risolve e si riaffaccia la meraviglia di fronte alla vita. A seguire conversazione con l’artista e anticipazione del volume di imminente pubblicazione: Gigio Brunello e Gyula Molnàr, Macbeth all'improvviso. Operette apocrife, sinottiche, ctonie ed epifaniche

 

 

Domenica 11 maggio alle ore 19.00 al Complesso socio-sanitario Ospedale ai Colli di Padova, Maria Cristina Zanardi, che racconterà la storia del luogo e della sua destinazione originaria quale ospedale psichiatrico, nel primo Novecento.

 

Domenica 11 maggio alle ore 21.00 al Complesso socio-sanitario Ospedale ai Colli di Padova viene rappresentato “Macbeth all’improvviso”, dramma in due atti per burattini liberamente tratto da W. Shakespeare di Gigio Brunello e Gyula Molnár con la regia Gyula Molnar (2002). Il Burattinaio si scusa con il pubblico: il Macbeth non andrà in scena a causa di contrattempi dovuti alla costruzione dei nuovi burattini. Si farà invece una commedia con le maschere della Commedia dell’Arte e la stessa baracca ideata per il Macbeth. Non una commedia qualunque: L’emigrante geloso, un inedito di Goldoni. Lo spettacolo inizia con Arlecchino recalcitrante e offeso che approfittando dei momenti di distrazione del Burattinaio guida la rivolta: metteranno in scena Macbeth. Il primo a farne le spese sarà il burattinaio, il Re Duncan che sta in baracca.

 

Tutto il programma fino al 30 maggio al LINK