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N. 4.171 – ore 17:00 – Giovedì 13 Marzo 2025 – Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino
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La guerra dei dazi è in una fase di scontro che può aprire degli scenari oscuri per il vino. L’ultima puntata, di una diatriba che si fa sempre più minacciosa, l’ha scritta il presidente Usa, Donald Trump, annunciando una potenziale e pesante contromossa alle decisioni del Vecchio Continente: “L’Unione Europea – ha detto Trump sul suo social media “Truth” – ha imposto una tariffa sgradevole del 50% sul whisky. Se non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti imporranno a breve una tariffa del 200% su tutti i vini, Champagne e prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri Paesi rappresentati dall’Unione Europea”.
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Le difficoltà sul mercato ci sono, ma i grandi vini, anche nel fuoricasa in Italia, alla fine sembrano tenere. Come confermano i numeri del fatturato delle 21 aziende di Excellence Sidi, guidata da Luca Cuzziol, che, intanto, decide di spostare da Modena a BolognaFiere la sua “Champagne Experience”, che, dalla sua edizione n. 8, sarà di scena il 5-6 ottobre nella “Città delle Due Torri”, con BolognaFiere che diventa più sempre polo vinicolo, dopo le partnership con Slow Food per la Slow Wine Fair, e con la Fivi per il Mercato dei Vignaioli Indipendenti (Fivi). Una decisione, annunciata oggi, a Milano, e che arriva a seguito di un anno difficile per il mercato del vino, che riunisce 21 tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini d’eccellenza – Sagna, Gruppo Meregalli, Cuzziol Grandivini, Pellegrini, Balan, Sarzi Amadè, Vino & Design, Teatro del Vino, Proposta Vini, Bolis, Les Caves de Pyrene, Premium Wine Selection PWS, Ghilardi Selezioni, Visconti 43, Première, AGB Selezione, Philarmonica, Spirits & Colori, ViteVini, Apoteca, Ceretto Terroirs – il cui “giro d’affari è rimasto pressoché stabile, registrando un valore di oltre 327 milioni di euro per oltre 23 milioni di bottiglie. Oggi Excellence Sidi rappresenta una realtà di oltre 370 dipendenti e oltre 2.000 agenti che operano su tutto il territorio nazionale, rappresentando e distribuendo 2.185 aziende, di cui 2/3 estere e 1/3 italiane”, spiega una nota. “È veramente un importante cambiamento di sede: la “Champagne Experience” – dichiara Luca Cuzziol, presidente Excellence Sidi – è cresciuta costantemente negli anni, diventando un evento imprescindibile per il settore Horeca e per tutti gli appassionati in Italia. Se Modena è stata una sede accogliente per le prime sette edizioni, la crescente affluenza di operatori, provenienti non solo da tutta Italia ma anche dall’estero, ci ha spinto a cercare un luogo ancora più strutturato e facilmente raggiungibile. Bologna ci consente tutto, e BolognaFiere rappresenta un valore aggiunto per lo sviluppo del nostro evento rendendolo ancora più accessibile e ospitale”. “Ospitare Champagne Experience ci rende orgogliosi. Bologna rafforza il suo posizionamento negli eventi dedicati al vino di altissimo livello” commenta Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere.
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Il dossier della cucina italiana sarà discusso dall’Unesco a dicembre in India, ma già il 10 novembre verrà reso pubblico l’esito della valutazione, che “non riguarderà solo la cucina italiana in sé – ha detto l’autore Pier Luigi Petrillo, professore in Luiss e Unitelma Sapienza – ma anche l’idea di fondo sottesa al dossier: e, cioè, che il cibo possa essere considerato l’identità culturale di un popolo”. La pensa così anche Massimo Bottura, lo chef italiano più famoso al mondo, premiato, nei giorni scorsi a Siena, nei 25 anni della Fondazione Qualivita, per “il suo straordinario contributo alla diffusione ed al successo della cucina italiana e delle produzioni agroalimentari Dop e Igp”. “Dobbiamo essere consapevoli di quanto vale tutelare il made in Italy”, ha detto il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, presente all’evento.
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Valorizzazione del “brolo” di una delle dimore storiche più belle ed affascinanti d’Italia, Villa della Torre, con Amarone della Valpolicella e Valpolicella Classico (partendo da 16.000 bottiglie, per arrivare a 60.000) e delle denominazioni di origine che ruotano intorno alla città di Verona, Valpolicella, Soave e Lugana (per arrivare, a regime, a 200.000 bottiglie nel complesso), con un marchio che fin dal nome – “Peaks & Valleys” – e dal segno grafico, ne individua le peculiarità paesaggistiche, climatiche e geologiche che si riflettono sulla qualità dei vini ottenuti “secondo le regole” alla base della filosofia del gruppo Marilisa Allegrini. I due nuovi progetti – firmati dalla Cavaliere del Lavoro Marilisa Allegrini, che ne è presidente, dopo l’uscita dall’azienda Allegrini, alla quale ha dato in quaranta anni di lavoro un valore importante nella sua azione di strategia e di promozione in Italia e nel mondo, avvenuta nel dicembre 2023 – sono stati illustrati a Villa della Torre in Valpolicella, la prestigiosa sede della “neonata” azienda che porta il nome della produttrice, insieme ad Andrea Lonardi, Master of Wine e Strategic & Executive Advisor del gruppo Marilisa Allegrini. Due progetti ambiziosi (spiegati nel dettaglio in approfondimento) e con un denominatore comune: Verona ed i suoi vini.
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Se poco o niente è cambiato sul fronte dei limiti del tasso alcolemico, molto si sono inasprite le sanzioni e il nuovo Codice della Strada principalmente ha avuto effetti sul cambiamento dei consumi. L’ultimo report di Cga by Niq ha indagato sugli effetti delle nuove normative sul settore Horeca: il 44% degli italiani ha detto che uscirà meno in bar e ristoranti (i più propensi la Gen Z, ndr), mentre il 37% dei consumatori sembra sempre più disposto a optare per bevande analcoliche, un trend trainato anche qua da più giovani.
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Terza agricoltura europea per valore alla produzione con 74,6 miliardi di euro, dietro a Germania (75,4) e Francia (88,4), ma leader come valore aggiunto generato (42,4 miliardi di euro), l’agricoltura italiana è una risorsa per l’economia italiana, ma si trova davanti tante sfide da affrontare (comprese le difficoltà, storiche e nuove) in un mondo che muta velocemente. Agricoltura italiana che, tra performance congiunturali e caratteristiche strutturali, cambiamenti climatici ed evoluzioni di mercato, aree interne e scenari internazionali, è stata al centro del report Nomisma ''L’agricoltura italiana tra nuovi scenari geopolitici e obiettivi di competitività'', presentato, nei giorni scorsi, dal responsabile agroalimentare Nomisma, Denis Pantini, a Roma, in occasione della Conferenza Economica n. 10 di Cia-Agricoltori Italiani (in approfondimento).
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“La cucina italiana è formata da innumerevoli diversità e cucine nate sotto i vari campanili, e non verrà riconosciuta dall’Unesco in quanto tale, ma come rito unico di sedersi attorno ad un tavolo, cucinare con amore materie prime di territorio che sono un’espressione unica al mondo, e di prendersi cura della famiglia e degli amici. Sarà un riconoscimento quasi poetico”. Parola, a WineNews, di Massimo Bottura, lo chef italiano più famoso al mondo, tre stelle Michelin all’Osteria Francescana di Modena e tanti progetti, tra alta cucina, accoglienza, sociale e made in Italy.
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