Agenzia nr. 625 – I lavori della Commissione sanità 

 
ANNO XXII
Numero 625
12/03/2025
Pubblicato in Bari

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I lavori della Commissione sanità 

Seduta di audizioni in Commissione sanità, presieduta da Mauro Vizzino, con all’ordine dei lavori i punti relativi alla situazione del Centro diurno socioeducativo e riabilitativo “La Casa del Sorriso” a Cassano delle Murge, dell’Associazione 180amici Puglia APS di Latiano e alla prosecuzione attività e gestione del personale presso il Centro sperimentale pubblico “Marco Cavallo” di Latiano e dell’attuale modello distributivo del Cenobamato in Puglia.

Centro Sperimentale Pubblico “Marco Cavallo”

L’esperienza del Centro Sperimentale Pubblico “Marco Cavallo” è iniziata nel 2008 ed è proseguita fino al 2025 a seguito del susseguirsi di innumerevoli proroghe bimestrali, fino all’ ultima ed in particolare quella del 27 febbraio 2025 dell’Asl Brindisi rigettata però dal Consiglio direttivo dell’Associazione 180amici Puglia APS, che ritiene quest’ultima non congrua ed inaccettabile, che reitera il periodo di proroga dell’ultima disposizione per soli 15 giorni, unilateralmente, ed in particolare fino al 15 marzo 2025, data in cui i lavoratori saranno licenziati e il centro chiuso dopo 17 anni di attività a grave danno per l’ utenza brindisina di riferimento, con l’impegno di chiedere un tavolo definitorio di determinazioni regionali in merito alla previsione di ridefinizione di un nuovo badget e alla programmazione funzionale per la gestione del centro Marco Cavallo di Latiano.
Queste le ragioni per le quali è stata richiesta dal direttore generale della ASL di Brindisi e da FP CGIL Brindisi, un’audizione volta ad essere un tavolo di confronto per evitare la perdita occupazionale del personale del Centro, prima del 15 marzo 2025 ed a tutela dell’utenza di riferimento.

Nel corso degli interventi dei soggetti auditi (la direzione Asl BR, i rappresentanti della FP Cgil Puglia ed il presidente del Centro Marco Cavallo), è stato fatto un excursus dell’attività del Centro a partire dalla fase della “sperimentazione” di co-gestione tra operatori del pubblico e cittadini che si è ottenuta attraverso la nascita dell’Associazione “180amici Puglia” Aps. A marzo 2012 è arrivato il primo finanziamento e l’esperienza ha potuto fare un salto in avanti, soprattutto con la possibilità di inserimento lavorativo dei Sepe (Soci Esperti Per Esperienza) che nel frattempo erano nati all’interno dell’Associazione.
La denuncia è che da allora sono passati oltre 12 anni, con continue proroghe annuali ed ultimamente trimestrali e bimestrali. Nel 2019 è stata approvata la delibera n. 1293 del 9 luglio 2019, con lo scopo di regolamentare i Centri Diurni Cogestiti, ma il percorso per metterla in atto continua ad essere in salita e il tavolo di lavoro presso la Regione, lentamente e faticosamente attivatosi negli ultimi anni, versa in uno stato di impasse non riuscendo a riconoscere la figura dei Sepe e di conseguenza anche un congruo finanziamento.
Questo rischia di annullare di fatto la presenza organizzata dei SEPE che, insieme agli operatori professionali, hanno tenuto per oltre un decennio in piedi il servizio offerto dal Centro, in maniera ottimale e con risultati riconosciuti universalmente, sia individuali che collettivi.

La preoccupazione in ordine alla difficoltà evidente è stata espressa da Chiara Cleopazzo e Luigi Lonigro della FP Cgil in ordine alla perdita del posto di lavoro per gli operatori. Da qui la richiesta di garantire l’unità assistenziale e operativa dopo che per 17 anni si è andati avanti per proroghe e oggi, che si ha la possibilità di dare una stabilità all’attività che svolgono, chiedono che si dia continuità e stabilità ad una esperienza che non può più essere sperimentale ma che deve diventare stabile.   

Il presidente del Centro “Marco Cavallo” il dott. Carlo Minervini ha evidenziato le condizioni di estrema difficoltà, chiedendo che si possa formalizzare un atto attraverso cui anticipare le risorse per assicurare continuità da parte dei SEPE.

La dirigente del Servizio strategie e governo dell’assistenza alle persone con fragilità Elena Memeo, ripercorrendo la storia della collaborazione a partire dal 2019, ha ricordato che la Regione e la parte sanitaria non possono non tener conto delle regole da rispettare e che nella fattispecie, la delibera rimasta inattuata prevedeva lo schema tipo della convenzione ed il rispetto della procedura di manifestazione pubblica per la gestione del Centro ed invece si è andati avanti per proroghe. Partendo da quello che si svolge all’interno della struttura si era pensato di dare dignità al Centro come struttura socio-sanitaria ma era necessario reperire altre risorse per remunerare tutte le attività che si svolgono, a quel punto l’Ambito di riferimento non ha potuto mettere a disposizione delle somme. Oggi l’unica possibilità è mettere a disposizione le risorse destinate alla salute mentale, pari a 1 milione 200mila euro a livello regionale per i sei Centri di salute mentale, del cui importo toccherebbe a Brindisi una somma di 200 mila euro, utili a far fronte alle spese sanitarie.

In virtù della specificazione fatta dalla direzione dell’Asl BR, che eroga 250 mila euro per coprire solo le spese di natura sanitaria, resta da capire in che modo poter reperire le risorse del sociale. 
A tal proposito, su proposta della consigliera Lucia Parchitelli, è stato convenuto portare la Commissione in aggiornamento fra 15 giorni, per capire insieme al Dipartimento welfare se ci sono i presupposti per lavorare in un tavolo in ordine alle possibilità economiche da reperire in campo socio-sanitario.
Aggiornato il punto al 2 aprile. 

 

Centro diurno socioeducativo e riabilitativo “La Casa del Sorriso”

Su richiesta del consigliere Renato Perrini, si è scolta un’audizione per fare chiarezza sulla situazione del Centro diurno socioeducativo e riabilitativo “La Casa del Sorriso”  di Cassano delle Murge, in nome e per conto delle famiglie dei ragazzi disabili assistiti presso il Centro Diurno Socioeducativo e Riabilitativo “La Casa del Sorriso” gestito dalla Cooperativa Sociale Videca Onlus. 
Il centro, rappresentato dal socio della cooperativa sociale Vito Dellino, dagli avvocati Luigi Paccione e Giuseppe Polignano e dalla rappresentante delle famiglie degli utenti del Centro e consigliera Città metropolitana di Bari Raffaella Casamassima, si trova ad affrontare una situazione che necessita di una rapida soluzione. 

Il consigliere Perrini nell’illustrare le ragioni della sua richiesta, ha evidenziato la necessità di analizzare le problematiche connesse alla mancata contrattualizzazione del Centro Diurno “La Casa del Sorriso” e di individuare soluzioni concrete e immediate per garantire la continuità dei servizi riabilitativi. Nella premessa ha detto che il Centro Diurno “La Casa del Sorriso” è accreditato per 30 posti, come da determinazione del Dipartimento salute del 26 marzo 2024. Da oltre dieci anni eroga prestazioni riabilitative e socioeducative a persone con disabilità, ma non ha ancora ottenuto la contrattualizzazione con l’ASL Bari. Inoltre, questa mancanza ha reso impossibile per la cooperativa ottenere il pagamento della quota sanitaria (pari al 70% del costo per ogni utente), nonostante il Centro operi in conformità con tutti i requisiti normativi. Tale situazione sta mettendo in seria difficoltà le famiglie degli utenti, che temono la sospensione dei servizi essenziali erogati dal Centro, a meno che non si trovi una soluzione rapida da parte della Regione e dell’ASL. 
Il consigliere Perrini ha anche esplicitato che le famiglie degli utenti hanno già protestato pubblicamente e inviato varie richieste di intervento, sottolineando il diritto dei propri figli di accedere ai servizi di cui hanno bisogno. Anche la Cooperativa Sociale Videca ha presentato formali diffide legali sia alla Regione Puglia che all’ASL di Bari, rappresentata dagli avvocati Luigi Paccione e Giuseppe Polignano, per ottenere la stipula dell’accordo contrattuale e il pagamento retroattivo delle prestazioni erogate dal 26 marzo 2024. In rappresentanza delle famiglie anche il senatore Ignazio Zullo che non è potuto essere presente per impegni istituzionali.  
I legali intervenuti in audizione Luigi Paccione e Giuseppe Polignano, il socio della Cooperativa Vito Dellino e la consigliera della Città Metropolitana Raffaella Casamassima, hanno ribadito la necessità di ripristinare la legalità nella prosecuzione di rapporti contrattuali con la struttura ormai accreditata e che la proposta di una contrattualizzazione per il 2025 copra anche il 2024, in considerazione del fatto che l’accreditamento è avvenuto un mese dopo la ripartizione delle risorse. 

La Asl Ba rappresentata dalla dirigente Angela Ilaria Zingaro ha chiarito che la Asl si è sempre comportata nel pieno rispetto di parità di trattamento e non di discriminazione. La struttura “Casa del sorriso” è stata trattata al pari delle altre strutture inserite negli atti ricognitivi adottati dalla Regione nel pieno rispetto delle norme regionali vigenti. L’Asl ha dato esecuzione a quanto previsto e statuito concedendo il primo 30% del contingente dei posti accreditabili ed il secondo contingente nel 2021. Nel caso specifico, non si è proceduto alla stipula del contratto con il Centro, perché non hanno ottenuto l’accreditamento entro la data del 28 febbraio 2024, data in cui sono state ripartite le risorse.  

A tal proposito è intervenuta la dirigente della Servizio strategie e governo dell’assistenza alle persone con fragilità Elena Memeo, la quale ha precisato che si possono sottoscrivere gli accordi contrattuali in presenza di disponibilità di risorse e che nessun ritardo c’è stato sul rilascio di accreditamento del Centro diurno in questione.
In questi anni si è puntato sul settore del socio-saniatario, si è partiti quindi, a fare una ricognizione della spesa storica che era di circa 120 milioni di euro e si è riusciti a portare il fondo a 200 milioni euro, anche se l’anno scorso non è stato implementato. Il lavoro è stato già svolto e l’atto da portare in Giunta è pronto ed è frutto di una ricognizione di tutti i provvedimenti di accreditamento rilasciati, che ha l’obiettivo, come è nell’intento del governo regionale, finanziare tutti i posti accreditati mantenendo le quote sanitarie a chi ancora stenta a ricevere il provvedimento di accreditamento. La volontà è di contrattualizzare tutte le strutture accreditate compreso il Centro Diurno “La casa del sorriso”.  
 

Modello distributivo del Cenobamato in Puglia

Su segnalazione da parte di persone con epilessia, il Coordinatore regionale della Lega ltaliana contro I’Epilessia (LICE) ha chiesto un incontro per discutere dell’attuale modello distributivo del Cenobamato in Puglia.
Da parte del dott. Vittorio Sciuricchio, richiedente l’audizione, è stato precisato che il Cenobamato è un farmaco da utilizzare in aggiunta alla terapia per l’epilessia, che può essere prescritto con ricetta limitativa e deve essere erogato solo nelle farmacie distrettuali. Da qui la richiesta a trovare un modo che possa favorire l’erogazione del farmaco in modalità differenti da quelle attuali che in molti casi provocano dei disagi.  
Il dirigente della Sezione farmaco e dispositivi medici e assistenza integrativa Paolo Stella, ha chiarito che è una questione di natura tecnica e organizzativa e che il farmaco secondo le precisazioni AIFA, vengono fatte secondo il regolatore statale. Trattandosi di un farmaco soggetto solo a prescrizione specialistica o a seguito di un Piano terapeutico, può essere erogato solo per il tramite del Servizio farmaceutico territoriale. Pertanto, l’unica soluzione agli eventuali casi di disagio è di far rappresentare le esigenze personali al Servizio farmaceutico territoriale, che nell’ambito di un’organizzazione di natura farmaceutica può essere concordata personalmente con il Servizio stesso.