Agenzia nr. 422 – Scatigna: “Riconoscere il valore del lavoro dei fisioterapisti pugliesi” Presentata  richiesta di audizione

 
ANNO XXII
Numero 422
20/02/2025
Pubblicato in Bari

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Scatigna: “Riconoscere il valore del lavoro dei fisioterapisti pugliesi” Presentata  richiesta di audizione

“Quando il bisogno del paziente è specificamente fisioterapico e non complesso, i fisioterapisti potrebbero prendere in carico il paziente mediante accesso diretto, senza necessità di una valutazione preventiva di altro specialista, ma anche su prescrizione del  medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta. Si darebbe maggiore valore al lavoro che svolgono quotidianamente e allo stesso tempo ci sarebbe una diminuzione delle liste d’attesa, dei modelli assistenziali frammentati, della persistenza di vincoli burocratici nell’accesso alla fisioterapia e della scarsa integrazione dell’assistenza domiciliare territoriale”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Tommaso Scatigna, che ha presentato una richiesta di audizione sul tema in Commissione Sanità per audire l’assessore Piemontese alla presenza della presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti Bari-Bat-Taranto, Giacoma Gialia Berloco.  “Fondamentale discutere delle attività che potrebbero svolgere i fisioterapisti in autonomia, così come da normative vigenti, promuovendo nuovi modelli organizzativi. Purtroppo – aggiunge Scatigna – anche il nuovo nomenclatore tariffario ha complicato ulteriormente le cose perché male interpretato senza dimenticare che anche l’accesso al pubblico dei pazienti che hanno bisogno di fisioterapia prevede una trafila lunga, complessa e dispersiva. Tuttavia, l’intervento del fisioterapista non si esaurisce in un’azione isolata, ma si sviluppa sempre in un contesto multidisciplinare in senso integrato. Questo significa che, pur trattandosi di un intervento monodisciplinare, il fisioterapista opera in sinergia con altre figure professionali non afferenti alla riabilitazione come medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri, operatori socio-sanitari e assistenti sociali, integrandosi con loro attraverso il coordinamento del medico di medicina generale nelle cure primarie e nei percorsi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI di base e di IV livello)”, conclude Scatigna.