Agenzia nr. 409 – Vertenza ex ansaldo.FdI: esprimiamo vicinanza ai lavoratori e assicuriamo il nostro interessamento perché, attraverso il Mimit, venga assicurata la continuità“

 
ANNO XXII
Numero 409
19/02/2025
Pubblicato in Bari

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Vertenza ex ansaldo.FdI: esprimiamo vicinanza ai lavoratori e assicuriamo il nostro interessamento perché, attraverso il Mimit, venga assicurata la continuità“

Di seguito la dichiarazione  del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Tommaso Scatigna, Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis e Tonia Spina)

Nell’esprimere la nostra vicinanza ai 126 lavoratori, in contratto di solidarietà (vale a dire poco più di mille euro al mese), dello stabilimento Ac Boilers (ex Ansaldo) di Gioia del Colle, come gruppo regionale di Fratelli d’Italia assicuriamo il nostro impegno a livello nazionale, perché la vertenza possa avere l’esito auspicato e venga evitata la dismissione dell’azienda di Gioia del Colle qualora, entro settembre di quest’anno, non si concretizzi una possibile vendita finalizzata alla reindustrializzazione.
“Ieri a Roma c’è stato l’ennesimo incontro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e i lavoratori che abbiamo incontrato stamattina a Bari, prima dell’audizione in Commissione, sono molto fiduciosi. Il MIMIT avrebbe ribadito che l’obiettivo principale è la continuità produttiva di tutti gli stabilimenti. Seguiremo con attenzione il tavolo che è stato aggiornato al 4 marzo, dove sarà presente anche la proprietà, il Fondo tedesco Mutares, che proprio ieri ha ufficializzato lo stato di crisi. Il prossimo tavolo serve  proprio perché venga fatta piena  chiarezza sulle prospettive industriali e occupazionali di tutti i siti del gruppo, <così da poter attuare ogni strumento utile alla loro tutela>, scrive la nota diffusa dal ministero al termine dell’incontro.
“In questa vertenza abbiamo due impegni da salvaguardare: assicurare la continuità lavorativa per i lavoratori, molti dei quali monoreddito, ed evitare la desertificazione industriale del nostro territorio molte volte cannibalizzato da gruppi internazionali che hanno speculato nell’acquisto e vendita di nostre aziende, guadagnando tantissimo, mentre a perdere siamo stati tutti noi. Lavoratori in primis.