Agenzia nr. 315 – Consiglio regionale paralizzato, Conserva: “Due mesi di inattività e un buco nella sanità da 300 milioni, la situazione è ingovernabile”

 
ANNO XXII
Numero 315
11/02/2025
Pubblicato in Bari

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Consiglio regionale paralizzato, Conserva: “Due mesi di inattività e un buco nella sanità da 300 milioni, la situazione è ingovernabile”

“Ormai è un tirare a campare; il consiglio regionale non si riunisce da due mesi. L’ultimo giorno di lavori risale al 18 dicembre 2024, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione. La maggioranza appare come immobile, paralizzata da una conflittualità interna costante. Questo consiglio regionale non sta producendo più nulla”.

E’ l’amara analisi del capogruppo della Lega in consiglio regionale, Giacomo Conserva sulla situazione di stasi dei lavori dell’assemblea regionale pugliese. 
Il consigliere aggiunge: “La stessa situazione esistente in consiglio regionale si è riprodotta nella riunione delle due commissioni congiunte, la prima e la terza, del 10 febbraio. La maggioranza ha disertato i lavori sicché non ha votato l’approvazione dei debiti fuori bilancio; idem nella riunione di ieri quando si doveva dibattere in merito allo scorporo e all’autonomia dell’ospedale Giovanni XXIII”. 

“Il punto davvero dolente e preoccupante per i pugliesi resta la sanità – prosegue Conserva – il sistema sanitario pugliese ha un buco di 300 milioni di euro, generato in primis dalla spesa farmaceutica ospedaliera esorbitante, non dai cittadini nelle farmacie. Continuiamo ad avere liste di attesa enormi in tutti gli ospedali pubblici, servono mesi per una tac o per un intervento”. 

“Continuiamo a pagare le strutture private accreditate con il servizio sanitario regionale – stigmatizza – ma il controsenso è che intanto i pazienti pugliesi vanno a curarsi fuori Regione lasciando posti letto vuoti negli ospedali pubblici, specie nelle strutture riabilitative, costringendo la Regione a pagare prestazioni. Sono circa 50mila i pugliesi che vanno in altre Regioni a curarsi, è la mobilità passiva che genera disavanzo”. 

“Avevamo accantonato circa 50 milioni di euro nel bilancio di previsione per assorbire il disavanzo ma queste risorse con un buco di 300 milioni non bastano più. Sarà inevitabile  – conclude Conserva – aumentare le tasse perché non potremo più attingere dal cosiddetto bilancio autonomo salvo autorizzazione da parte del governo nazionale. La situazione sfugge a ogni controllo, a briglia sciolte verso un totale fallimento”./comunicato