La Commissione bilancio e programmazione, presieduta da Saverio Tammacco, ha espresso all’unanimità parere favorevole in merito alla norma finanziaria contenuta nel testo della proposta di legge, di cui è prima firmataria la consigliera Lucia Parchitelli, per la valorizzazione delle feste patronali, degli usi, dei costumi, delle consuetudini e delle attività tradizionali della popolazione residente sul territorio.
All’ordine dei lavori della Commissione anche le audizioni sulla realizzazione del tronco idrico – fognario lungo la strada provinciale n. 112 Molfetta – Terlizzi; la verifica della spesa relativa alla misura 1.43 “Porti luoghi di sbarco e ripari di pesca”; la verifica dell’andamento della spesa ed il cronoprogramma per la realizzazione del Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare di Lecce; la Missione 6 del PNRR, informativa sul rinnovo del parco tecnologico delle grandi apparecchiature sanitarie (D.M. 22/04/2014) ed il monitoraggio del flusso informativo e l’eventuale utilizzo delle apparecchiature obsolescenti.
Tronco idrico-fognario Molfetta-Terlizzi
In merito alla necessità di realizzare il tronco idrico-fognario lungo la lungo la strada provinciale n. 112 Molfetta – Terlizzi, sono intervenuti oltre ai sindaci di Molfetta Tommaso Minervini e Terlizzi Michelangelo De Chirico, anche il presidente del Comitato di Quartiere “Strada provinciale 112” Maurizio De Tullio, alla presenza dei dirigenti di AQP, responsabile della Struttura territoriale operativa di Bari e Bat Piervito Lagioia ed il responsabile di reti e impianti Marcello Rainò. La richiesta è di dotare quanto prima, del servizio idrico e fognario le 250 abitazioni ricadenti nel tratto lungo sei chilometri della strada provinciale che collega Molfetta a Terlizzi.
I dirigenti di Aqp hanno rilevato che ad oggi l’Ente non ha ricevuto l’incarico ad erigere la progettazione della realizzazione di tale infrastruttura idraulica e che la soluzione sarebbe quella di realizzare un’opera complessa sulla dorsale Canosa-Andria. Ma per procedere e capire quali sono i costi per la realizzazione c’è bisogno di ulteriori dettagli relativi alle ubicazioni catastali delle 250 abitazioni e la verifica delle autorizzazioni degli immobili.
Sono intervenuti anche l’assessore all’urbanistica del Comune di Molfetta Sergio De Candia e la consigliera metropolitana Annalisa Petruzzelli per ribadire che l’interlocuzione con l’Autorità idrica pugliese è iniziata già da un anno senza che sia pervenuta ad oggi alcuna risposta.
Aggiornamento sul punto è stato fissato tra 15 giorni.
Misura 1.43 “Porti luoghi di sbarco e ripari di pesca”
Per la verifica della spesa relativa alla misura 1.43 “Porti luoghi di sbarco e ripari di pesca”, è stata ascoltata in audizione la dirigente della Sezione struttura di progetto dell’attuazione della politica europea per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura” Rosa Fiore.
L’assessore al bilancio Fabiano Amati, è intervenuto per riagganciato il tema odierno alle scorse audizioni, ed in particolare a quella svolta il 7 ottobre 2024, in cui era emerso che la verifica della documentazione delle pratiche era stata completata ed era nell’intendimento dell’Assessorato pubblicare un nuovo bando nel mese di novembre 2024.
La dirigente Fiore ha ricordato che questa misura ha interessato 17 progetti per un importo di 9 milioni e 400 mila euro, ma la realizzazione della misura obbliga la Regione di poter rendicontare la spesa nell’ambito delle risorse FEAMP 2014-2020. Il nuovo bando è pronto per essere pubblicato già nella prossima settimana, ma si è temporeggiato per dare maggiore chiarezza ai comuni che non hanno ancora ben definito la situazione, dando loro l’opportunità di ricandidarsi al nuovo bando FEAMPA 2021-2027. Il bando è stato tarato nella misura di 5 milioni di euro per coprire i progetti candidati e non realizzati lasciando spazio anche ad atre candidature.
La dirigente Fiore ha chiarito che dei 17 progetti, sono stati liquidati a saldo, rendicontato dagli stessi Comuni, solo 8 di cui Gallipoli, Molfetta, Vieste, Bisceglie, Ischitella, Peschici, Zapponeta e Fasano, 5 di questi progetti sono stati revocati o oggetto di rinuncia e sono quelli relativi a Barletta, Carovigno, Maruggio, Torchiarolo e Polignano, mentre per i restanti 4 progetti si è nella fase di capire se è rendicontabile con il FEAMP vecchio, visto che è richiesto il 70% della realizzazione della spesa entro dicembre 2023.
Per i progetti relativi a Santa Margherita di Savoia e Castrignano del Capo, avendo realizzato le opere e pagato parzialmente non nella misura però del 70% al 31 dicembre 2023, sono state completate le fasi di verifica e messo a punto con l’Autorità di gestione che passeranno di default nella nuova programmazione FEAMP 2021-2027.
I progetti dei comuni di Salve e Ugento, per i quali si ha una spesa fatta al 70% certificata nella spesa FEAMP, si ha la necessità di avere i progetti realizzati, entro i prossimi due mesi per essere definitivamente liquidati. Nel caso in cui non dovessero terminare i lavori, le risorse saranno revocate e potranno però candidarsi nel nuovo bando.
Programmato per i prossimi 30 giorni l’aggiornamento sul punto.
Centro cura e ricerca sui disturbi del comportamento alimentare di Lecce
Alla presenza dell’assessore al bilancio Fabiano Amati, è stato audito il direttore del Dipartimento servizi tecnici e patrimonio dell’Asl di Lecce Cosimo Dimastrogiovanni, in merito alla verifica dell’andamento della spesa ed il cronoprogramma per la realizzazione del Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare di Lecce, il quale ha preliminarmente distinto l’intervento che riguarda la Cittadella della salute sita nella struttura del vecchio ospedale V. Fazzi ed il centro all’interno dell’ospedale V. Fazzi che prevede 4 posti letto.
Per il primo sono prossimi alla consegna della progettazione esecutiva bandita il 14 ottobre 2024, si aspetta dunque, il 4 febbraio 2025 per la consegna. Nel frattempo le procedure di validazione sono state ultimate e saranno predisposti i pareri per la sovraintendenza e i vigili del fuoco.
Per la realizzazione del Centro all’interno dell’ospedale Fazzi, con i relativi 4 posti letto, i lavori sono stati ultimati, gli arredi sono stati consegnati ed è in corso il montaggio degli arredi e l’allaccio idrico e fognario delle cucine, si stima una possibile messa in esercizio per il mese di marzo.
L’assessore Amati ha sollecitato il dirigente dell’Asl LE di inviare alla presidenza della Commissione una comunicazione puntuale sull’iter di accreditamento, per abbreviare i tempi.
Aggiornamento fissato tra 30 giorni.
Monitoraggio del flusso informativo delle grandi apparecchiature sanitarie
L’informativa su Missione 6 del PNRR, rinnovo del parco tecnologico delle grandi apparecchiature sanitarie, monitoraggio del flusso informativo e l’eventuale utilizzo delle apparecchiature obsolescenti, sono state oggetto dell’ultima audizione svolta.
A fornire delle informazioni più dettagliate nel merito, per capire se si è in grado di pubblicare un rapporto delle grandi macchine, utile a verificare se l’utilizzo delle grandi macchine è idoneo, così come ha evidenziato l’assessore al bilancio Fabiano Amati introducendo l’argomento, sono intervenuti la dirigente della Sezione risorse strumentali e tecnologiche sanitarie Titti Ladalardo, il direttore medico dell’area valutazione e ricerca di AReSS Elisabetta Graps ed il dirigente del centro statistica della Regione Puglia Massimo Bianco.
La dirigente Ladalardo ha chiarito che oggi si ha un flusso consolidato ed è stata avviata un’istruttoria per rendere open data i dati relativi alle grandi apparecchiature. Mancava la verifica dei privati accreditati e autorizzati che è stata fatta dai Dipartimenti di prevenzione. È stata avviata un’istruttoria per rendere open data l’utilizzo delle grandi macchine ed offrire alla popolazione le informazioni necessarie. Questa però può essere avviata adesso in relazione alle strutture pubbliche e tra qualche mese riguardo ai privati. Inoltre, la dirigente del dipartimento salute ha precisato che per le apparecchiature finanziate dal PNRR, che completeranno la messa in esercizio entro il 31 dicembre 2025, il flusso è stato aggiornato e di queste sono state già attestate 177.
Il flusso sulle alte tecnologie è stato trattato dal direttore medico dell’area valutazione e ricerca di AReSS Elisabetta Graps, che ha analizzato e svolto una rapida analisi per classi di obsolescenza delle grandi apparecchiature medicali, evidenziando che queste vengono classificate dall’ordinamento europeo (COCIR) in tre fasce: fino a 5 anni, da 6 a 10 anni ed oltre dieci anni di vetustà.
L’analisi è stata compiuta tenendo conto del settore pubblico e privato accreditato, con un raffronto di densità di popolazione pugliese aggiornato a gennaio 2024 ed è emerso che in Puglia ci sono 553 tecnologie in tutto, tra pubblico e privato, con la prevalenza nel privato incaricato del pubblico servizio che registra il 51% a fronte del 49% del pubblico. Emerge inoltre che, tenendo presente il panorama nazionale in cui si registra il 37 % per le macchine con oltre dieci anni di anzianità, la Regione Puglia registra il 27%. Per le tecnologie dai sei ai 10 anni, come regione ci attestiamo intorno al 29% che equivale al dato nazionale, mentre al di sotto dei 5 anni di vetustà, che come cittadini dovremmo disporre del 60%, il 34% si registra in Italia ed il 45% in Puglia.
Le tecnologie più numerose dal punto di vista della prevalenza rispetto alla popolazione residente, sono i mammografi con prevalenza del 39,33% per milione di abitante in Puglia rispetto al dato nazionale del 35%, le TAC del 36% per milione di abitante versus il dato nazionale del 37% e le RM con un dato prevalente del 35% in Puglia versus il dato nazionale del 32%.
L’analisi è stata condotta per ciascuna classe di vetustà e per ciascuna tecnologia, con differenza tra privato e pubblico, ottenendo il dato complessivo relativo alla distribuzione delle attuali macchine in Puglia. Per andare oltre all’etichetta dell’obsolescenza rispetto alla data del collaudo, bisogna considerare il tema dal punto di vista multidimensionale e multiprofessionale, quindi considerare anche l’appropriatezza dell’uso, la possibile relazione con la gestione del rischio clinico delle apparecchiature sanitarie, la capacità del flusso rutinario di gestire e registrare tutti gli upgrade che possono essere effettuati su quella macchina.
Inoltre, da parte del direttore medico di ARess è stato evidenziato che parlare di tecnologie più vetuste di dieci anni ha un senso perché diventano difficilmente aggiornabili al corrente stato d’uso del rilascio di nuovi optional che le rendono performanti.
Sarebbe interessante andare a guardare quanta parte degli incidenti, ove vengano effettivamente registrati, avvengono effettivamente per correlarli all’utilizzo dei dispositivi medici, da confluire nel dato regionale di gestione del rischio derivante da malfunzionamenti di tecnologie obsolete e metterlo in correlazione con il tema della vetustà. Ma sarebbe opportuno anche disporre di un sistema incrociato per ogni singola macchina e sapere quante prestazioni specialistiche sono state erogate linkando alla singola macchina.
Per il dirigente del centro statistica della Regione Puglia Massimo Bianco, intervenuto in audizione, bisogna considerare altri elementi per corredare l’indagine, che vada oltre alla valutazione del tempo di utilizzo.
Su invito dell’assessore Amati, il report che fornirà la dott.ssa Graps sarà inviato alla presidenza della Commissione e alla sua mail istituzionale, utile in primo luogo a migliorare l’assistenza sanitaria e che sarà valorizzato dal Dipartimento salute per stilare il primo rapporto sul criterio di obsolescenze delle grandi macchine. Questo con l’auspicio che nel giro di un mese potrà essere presentato in Commissione affinché si possa dire quante sono le grandi apparecchiature, qual è lo stato di obsolescenza, quali sono quelle pubbliche e quali quelle private.
Aggiornata l’audizione alla prima settimana di marzo.