L’applicazione del CCNL Aiop sanità privata, è stato il tema all’attenzione dei lavori della Commissione sanità odierna presieduta da Mauro Vizzino.
Nello specifico, sono state ascoltate le rimostranze espresse dai rappresentanti sindacali della UIL FPL e Cisl FP, Gianluca Facecchia e Flavia Ciracì, che chiedono ancora una volta che la Regione Puglia applichi il contratto di lavoro della sanità privata a tutte le strutture convenzionate.
In particolare, da parte loro è giunta la richiesta di fare chiarezza su quanto vede soccombenti le parti datoriali e nella fattispecie l’Associazione La Nostra Famiglia di riabilitazione e cura delle persone con disabilità, alla luce dei pronunciamenti della Corte di Cassazione che offre un’interpretazione significativa in materia di obbligazioni tra strutture sanitarie private ed il Servizio Sanitario.
È stato, inoltre, evidenziato che la Regione Puglia è ancora inadempiente rispetto all’impegno assunto con la sottoscrizione delle pre-intese con i Presidi di riabilitazione, così da dare seguito a quanto stabilito nella delibera di giunta regionale 1490 dell’ottobre 2022, da cui scaturiva la volontà del governo regionale nel voler riconoscere quale CCNL di lavoro per la sanità privata accreditata della salute mentale e della riabilitazione ex art. 26 il CCNL AIOP. Considerando, inoltre, che la previsione di utilizzo del CCNL AIOP costituisce requisito ulteriore di accreditamento stabilito dalla Giunta regionale.
A confermare che le pre-intese non sono state ancora inviate alla Giunta affinchè deliberi in tal senso, è stata la dirigente del Servizio strategie e governo assistenza delle persone con fragilità Elena Memeo, la quale ha chiarito che le tariffe contenute nella delibera 1490 entrano in vigore quando le strutture si adeguano ai nuovi requisiti previsti e che resta fermo il principio che le strutture del settore della salute mentale e della riabilitazione ex art. 26 hanno un espresso obbligo di utilizzo del CCNL AIOP sanità privata. La dirigente ha anche comunicato che da parte del Dipartimento salute sono in atto delle riflessioni sull’opportunità di rimodulare il Regolamento, in riferimento allo standard a favore di alcune figure professionali perché ritenuto molto simile a quello ospedaliero.
Nel corso della seduta è intervenuto anche il legale dell’Associazione La Nostra Famiglia Giorgio Albè, il quale ha ribadito che l’impatto delle decisioni da assumere in merito al cambiamento del contratto è molto rilevante dal punto di vista economico e finanziario e in questo momento si sta valutando la decisione da prendere e sarà loro cura informare le parti interessate.
A conclusione dei lavori i sindacati hanno proposto di istituire un tavolo tecnico con le parti sociali, i datori di lavoro e le istituzioni per venire incontro alle esigenze degli operatori delle strutture convenzionate.