Mercato del lavoro USA: gli effetti sui mercati globali
A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm*
Milano, 10 gennaio 2025 – I dati inaspettatamente solidi del mercato del lavoro statunitense relativi al mese di dicembre, che hanno mostrato un’impennata dei posti di lavoro di 256.000 unità contro le 164.000 previste, hanno inasprito il sell-off obbligazionario globale e sollevato preoccupazioni circa la persistenza delle pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti.
Questi dati hanno alimentato un rally del dollaro USA, facendo salire i costi di finanziamento e portando la sterlina ai minimi da 13 mesi. Poiché è meno probabile che nel 2025 la Federal Reserve riduca in modo significativo i tassi d’interesse, i mercati stanno ricalibrando le aspettative, riflettendo i timori che una politica monetaria restrittiva prolungata possa diventare la norma, dato che i rischi d’inflazione persistono, soprattutto se si considera che stiamo entrando nella fase di transizione verso una presidenza Trump, le cui politiche potrebbero pesare molto di più sul deficit.
Nel Regno Unito, l’aumento dei rendimenti dei Gilt sta mettendo a dura prova le dinamiche fiscali, complicando gli sforzi del Cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeves per rispettare le sue disposizioni in materia.
Gli effetti a catena dei dati economici statunitensi evidenziano l’interconnessione dei mercati globali, dove una crescita più forte del previsto in un’economia può esacerbare le pressioni fiscali e le sfide monetarie in altre.