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ANNO XXI Numero 2194 28/10/2024 |
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Pubblicato in Bari | ||
Direttore Responsabile: Laura Sutto Redazione: Via Capruzzi, 204 – 70124 Bari – Tel 080.540.23.66 – Fax 080.541.40.64 Posta Elettronica: ufficiostampa@consiglio.puglia.it – Sito Web: http://www.consiglio.puglia.it Iscritto al Registro Pubblico della Stampa del Tribunale di Bari in data 25/02/2003 |
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Impianti per energia da fonti rinnovabili, il disegno di legge sulle aree idonee in IV e V commissione |
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E’ stato incardinato in IV e V commissione, riunite in seduta congiunta, lo schema di disegno di legge che provvede all’individuazione delle Superfici e delle aree per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili in attuazione dell’articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 e del decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica del 21 giugno 2024 (Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti innovabili). Un disegno di legge che il presidente della V Commissione Michele Mazzarano ha definito uno dei più rilevanti provvedimenti, perché definisce il futuro della sostenibilità e della transizione energetica, per il quale si imporranno tempi strettissimi di valutazione e confronto in sede di commissioni congiunte, impegnate nell’audizione dei molti soggetti portatori di interesse. Il disegno di legge è stato illustrato ai commissari dell’assessore allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci, che pure ha sottolineato l’importanza della legge e della sua immediata emanazione per il futuro della regione, all’interno di un sistema complesso, fatto di azioni e impegni che convergono verso l’obiettivo generale di garantire il contrasto al cambiamento climatico, la soddisfazione del fabbisogno energetico regionale e la transizione energetica, valorizzando al meglio l’impiego di energia da fonti rinnovabili, nonché favorire la decarbonizzazione del sistema energetico e industriale regionale. Il disegno di legge individua quindi, come richiesto dal decreto legislativo 199 e dal decreto ministeriale del giugno scorso, le arre idonee, quelle non idonee, le ordinarie e quelle sulle quali non è possibile l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra. La differenza tra aree idonee e aree non idonee si concretizza in una differenza di tipo procedimentale. Per l’installazione di impianti in aree idonee è previsto un procedimento autorizzativo semplificato e accelerato, con parere paesaggistico non vincolante. Le aree non idonee invece non escludono l’insediamento, ma la procedura di autorizzazione è soggetta al vincolo paesaggistico, e per questo si è lavorato nella stesura di concerto con gli assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura. Le superfici e aree ordinarie per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, definite come quelle non ricadenti nelle fattispecie delle definizioni precedenti, sono soggette a procedimenti autorizzativi che devono contemperare la necessità di tutela dei beni ambientali e paesaggistici in coerenza con le previsioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) con la necessità di garantire la decarbonizzazione del sistema energetico e industriale regionale ed il contrasto ai cambiamenti climatici. Le aree – infine – in cui è invece vietata l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra coincidono con le zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti, ma è prevista la possibilità di installazione in alcuni casi specificati in normativa. E’ escluso il divieto per gli impianti di agrivoltaico sperimentale. Come evidenziato dall’assessore allo Sviluppo economico, una parte rilevante del disegno di legge riguarda la norma transitoria, poiché – a fronte dei 7 giga da produrre nei prossimi anni – ci sarebbero pendenti istanze su base provinciale, regionale e statale pari a circa 80-90 gigawatt. Al fine di assicurare il pieno coinvolgimento dei territori è stato avviato un percorso di consultazione pubblica sia tramite i lavori degli organi consiliari sia attraverso una sezione specifica sul portale PugliaPartecipa (partecipazione.regione.puglia.it/). I lavori delle commissioni si sono conclusi con la programmazione dei lavori da parte del presidente Mazzarano, che ha annunciato, – stante l’urgenza e l’importanza della legge e il numero ingente di persone da ascoltare per il processo partecipativo – convocazioni due volte a settimana, così da giungere alla stesura definitiva in tempi utili a evitare l’esercizio dei poteri sostitutivi. in capo allo Stato, e la conseguente perdita del fondo regionale di perequazione, in caso di mancata adozione dei provvedimenti legislativi richiesti.
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