Agenzia nr. 2009 – In Commissione sanità le criticità del PTA di Nardò e radioterapia al “V. Fazzi” di Lecce 

 
ANNO XXI
Numero 2009
09/10/2024
Pubblicato in Bari

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In Commissione sanità le criticità del PTA di Nardò e radioterapia al “V. Fazzi” di Lecce 

Seduta di audizioni in Commissione sanità presieduta da Mauro Vizzino, con all’ordine dei lavori le criticità riguardanti l’ex Ospedale “S. Giuseppe Sambiasi” di Nardò, l’istituzione di un Ospedale di Comunità Hub e le criticità del reparto di radioterapia oncologica presso il “Vito Fazzi” di Lecce.

 

Ex Ospedale di Nardò

Su richiesta dei consiglieri Cristian Casili (M55) e Paride Mazzotta (FI), sono state portate all’attenzione della Commissione le sollecitazioni giunte attraverso la costituzione di un Comitato di cittadini per la tutela dell’ex Ospedale di Nardò, nato spontaneamente per raccogliere la voce silente di circa seimila cittadini. 

In particolare, le problematiche sono state evidenziate dal presidente del Comitato Gerardo Vallone, che è intervenuto per ribadire la necessità di attivare un punto di primo intervento per urgenze non differibili e l’istituzione di un servizio sanitario di medicina d’urgenza distrettuale.  In particolare per quanto concerne l’assistenza d’urgenza, è stato evidenziato che sussiste un deficit comunicativo da parte degli enti preposti, visto che non è mai stata svolta una  buona attività d’informazione rivolta ai cittadini, che a distanza di circa vent’anni dalla riconversione dell’ex ospedale, credono ancora che a Nardò esista un servizio di pronto soccorso.
Inoltre è stata chiesta a più voci la piena attuazione del Protocollo d’intesa tra Regione Puglia, ASL Lecce e Comune di Nardò, siglato dalle parti contraenti nel settembre 2013, concernente la riconversione dell’ex ospedale di Nardò in Presidio Territoriale di Assistenza. I servizi previsti da tale Protocollo d’intesa sono stati realizzati solo in parte, mentre molti non sono mai stati realizzati. A questo si aggiunge la notevole riduzione della qualità dell’assistenza erogata presso i servizi attivati a causa della carenza di personale.

In rappresentanza dell’Asl LE è intervenuto il direttore del distretto di Nardò Oronzo Borgia, il quale ha puntualizzato che molti dei punti sollevati investono la programmazione regionale. In riferimento all’emergenza urgenza assicurata dal servizio di continuità assistenziale ha precisato che i Pronto soccorso sono strati trasformati in Punti di primo intervento che sono stati attivi fino alla delibera del 2017 di dismissione dei PPI. Da qui, dunque, la sostituzione con le postazioni del 118 dotati di 2 ambulanze. Nell’Asl LE la delibera di chiusura è avvenuta nell’ottobre 2018 ma nello stesso tempo veniva formalmente istituito, su decisione autonoma dell’allora direzione aziendale, il servizio distrettuale di continuità assistenziale, dotata oltre che dei medici anche di personale infermieristico. In prospettiva c’è la volontà di continuare ad assicurare il servizio distrettuale di continuità assistenziale con l’auspicio di poter incrementare fino alle ore 20 l’orario di attivazione del servizio, visto che oggi si è costretti ad interromperlo alle 15. 

Sul punto è intervenuto il dirigente del Dipartimento salute Mauro Nicastro, precisando che relativamente al servizio di continuità assistenziale la Regione si è fatta parte attiva e si sta lavorando affinchè sia attivo fino alle 20. Era già previsto che il punto di primo intervento venisse trasformato in centro distrettuale di continuità assistenziale. A breve sarà proposto alla Giunta l’atto per la distribuzione delle risorse di provenienza nazionale, da assegnare alle singole Asl pugliesi per l’implementazione dell’assistenza territoriale.  

In conclusione dei lavori sul punto, il capogruppo di FI Paride Mazzotta ha stigmatizzato l’assenza della parte politica utile per capire le reali intenzioni del presidente Emiliano e del governo regionale in merito alla programmazione sanitaria, considerato il rischio che si corre andando verso una chiusura progressiva del PTA di Nardò.
Della necessità di riorganizzazione funzionale dei distretti ha parlato il consigliere Cristian Casili, evidenziando che è forte il bisogno di concretizzare il tanto decantato potenziamento dell’assistenza sul territorio, conducendo tutti ad una riflessione importante per giungere ad una realizzazione di modelli organizzativi che possano mettere nelle condizioni di operare bene, i centri territoriali di continuità assistenziale.    
Il consigliere di FdI Antonio Gabellone è intervenuto per evidenziare l’assenza di risposte alle sollecitazioni avanzate in questa sede da parte del presidente Emiliano, deputato a fare delle scelte con le risorse a disposizione, con la consapevolezza che queste devono essere indirizzate tenendo conto delle esigenze che provengono dal territorio. Va pensata una riorganizzazione del piano ospedaliero e una medicina sanitaria territoriale che tuttora non è stata avviata.  Ha chiesto di sottoporre il dossier delle richieste al presidente Emiliano sollecitandolo alla partecipazione ai lavori della commissione per un confronto.   
Si è unito al coro delle sollecitazioni anche il capogruppo de La Puglia domani Paolo Pagliaro.

 

Radioterapia oncologica “Vito Fazzi” di Lecce

In merito alle criticità rilevate dal consigliere Paolo Pagliaro nel reparto di radioterapia oncologica presso “Vito Fazzi” di Lecce, è intervenuta il direttore dell’Unità operativa complessa Angela Sardaro, che ha assicurato che nell’arco di tempo di un anno al massino, saranno attivati due nuovi acceleratori lineari le cui procedure amministrative per l’espletamento del bando di gara si concluderanno alla fine del mese di novembre. 
Il consigliere Pagliaro tra i motivi della richiesta di audizione ha fatto riferimento ai due vecchi acceleratori lineari attualmente in uso, uno dei quali risale addirittura a 24 anni fa, alla carenza di personale medico e alla necessità di assicurare l’immediata erogazione della radioterapia oncologica ai pazienti del bacino di utenza che fa riferimento al presidio ospedaliero Vito Fazzi di Lecce.  
La dottoressa Sardaro ha spiegato che sono operativi 2 acceleratori lineari, di cui uno del 2017 e l’altro del 2000, ma che nonostante ciò assicurano 40 trattamenti al giorno per una totalità giornaliera di prestazioni sulle due apparecchiature di 80 trattamenti al giorno. A questi se ne devono aggiungere altri 40 trattamenti che vengono effettuati in regime di convenzione presso la Clinica “Città di Lecce”. 
I tempi d’attesa si attestano intorno ai 40/50 giorni. 
Rassicurazioni dal fronte incremento dotazione organica sono giunte dal dirigente del Dipartimento salute Mauro Nicastro, comunicando che il piano assunzionale prevede tre radiologi da assumere al reparto di radioterapia del Fazzi di Lecce.