Buon pomeriggio,
di seguito e in allegato inviamo la Chart of the Week a cura dell’Economic Team di Payden & Rygel, che analizza l’andamento dell’Indice dei Prezzi al Consumo nel Regno Unito.
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni.
Un caro saluto,
Francesco Zecchini
Questa settimana, i media e il mercato hanno festeggiato la “buona notizia”: a maggio l’inflazione nel Regno Unito è scesa al 2%. Tuttavia, durante la riunione del Comitato di Politica Monetaria di ieri, la Bank of England, con una maggioranza di sette membri votanti contro due, ha deciso di tenere i tassi invariati al 5,25%. Una decisione molto dibattuta dai commentatori, che si spiega anzitutto col fatto che l’inflazione risulta in rallentamento al 2% su base annuale solamente se si escludono dal paniere i costi delle abitazioni dei proprietari residenti (OOH). L’indicatore preferito della BoE, invece, il CPIH (che include i costi delle abitazioni dei proprietari residenti), è rallentato al 2,8%, dunque ben al di sopra dell’obiettivo della BoE. Inoltre, gran parte della disinflazione del CPIH è da ricondurre al calo dei prezzi dei beni, mentre i prezzi dei servizi sono cresciuti del 6% e i costi delle abitazioni dei proprietari residenti sono aumentati. La BoE ha sottolineato che “i principali indicatori di persistenza dell’inflazione restano elevati”. Gli investitori continuano a sperare in un taglio dei tassi entro settembre, ma siamo sicuri che vada tutto bene sul fronte dell’inflazione?