Dal 5 al 28 aprile 2024, ADI Design Museum – Compasso d’Oro presenta “Feeling Good. Caimi design per il futuro”, un progetto culturale dedicato a Caimi, azienda a vocazione internazionale con radici lombarde che, a 75 anni dalla sua fondazione, riflette sul proprio metodo di lavoro, lo aggiorna e lo propone come modello di sviluppo per il prossimo futuro.
Curata da Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte e del design, e dall’architetto e ricercatrice Valentina Fisichella, la mostra offre ai visitatori un percorso articolato in ambienti sinestetici che ospitano oggetti, video, opere d’arte, prodotti, documenti e disegni.
“Feeling Good. Caimi design per il futuro” è un’esposizione non celebrativa, un focus narrativo sul vero DNA dell’azienda, che aspira a tracciare una linea a tendere: non guarda al passato, ma disegna un nuovo percorso, contribuendo al sistema design Made in Italy.
Il progetto di allestimento dell’architetto Matteo Vercelloni, che dà molteplici dimensioni e forme all’esperienza di mostra, insieme alla multimedialità e live performance del collettivo Ex Anima, arricchiscono il momento di visita di significati e livelli di interpretazione; restituendo la contaminazione tra disegno industriale e arte, il rapporto sinergico tra scienza e design e il riformismo progettuale, firma di Caimi. Fin dalle sue origini infatti l’azienda opera con coerenza e metodo all’interno di un progetto riformista, riflettendo in termini non ideologici o rivoluzionari attorno ai grandi temi che caratterizzano la contemporaneità del nostro mondo.
Il progetto infatti, al di là di prodotti e documenti, è una storia di idee, illustrate, oltre che nella mostra, in un libro e in un podcast dedicati ai temi e agli attori della storia del marchio: imprenditori, designer, ricercatori, artisti, comunicatori.
Attraverso gli interventi dei curatori e dei protagonisti, con le caratteristiche di un saggio, il libro inserisce l’evoluzione del marchio e la sua storia familiare, ininterrottamente condotta con successo da tre generazioni, nel quadro di settantacinque anni di cultura del progetto e di vita sociale.