Il paragone con il Superbowl è forse azzardato e ormai anche un po’ abusato, ma è indubbio che in Italia non ci sia evento in grado di catalizzare l’interesse del pubblico e dei brand come il Festival di Sanremo. Un osservatorio speciale delle dinamiche sociali, di marketing e di comunicazione.
Per una settimana l’Italia si ferma e tutto ruota intorno a quel palcoscenico. Tutto sembra consumarsi dietro uno schermo televisivo, proprio come quello tratto dall’opera “Untitled, 1987” di Keith Haring, rielaborato dalla nostra Valeria Morando, che lo ha contaminato con il simbolo del dollaro, preso in prestito da un’altra sua opera. È in tv che va in onda lo show. É per la tv che sono pensate le nuove campagne pubblicitarie dei grandi marchi – e, perché no, delle destinazioni turistiche – che trovano in Sanremo picchi di audience irraggiungibili in qualsiasi altro momento dell’anno.
Eppure, il Festival esce sempre più dagli schermi televisivi. Prende corpo e invade la piccola cittadina rivierasca, per una settimana ombelico d’Italia. Qui, per i brand quello che importa è esserci, entrare in contatto diretto, stupire, coinvolgere.
E se è vero che gli schermi si moltiplicano grazie alle tecnologie digitali, è sempre la dimensione della relazione, per quanto virtuale, a regnare sovrana. I social media non sono più (solo) facile terreno per iniziative più o meno riuscite di instant marketing, ma diventano luoghi di conversazione e di confronto ben più ampio, su temi che dalla musica e dallo spettacolo arrivano inesorabilmente a toccare il sistema valoriale di ciascuno di noi.
Prendendo un po’ di distanza, anche temporale, da un Festival che #SiAma nonostante tutto, proviamo in questo numero di INova a registrare una nostra personale compilation di campagne e iniziative di comunicazione e marketing connesse all’evento.
Vi lasciamo infine, come bonus track, il nostro ultimo lavoro: la nuova campagna “Modena UNESCO” che abbiamo lanciato proprio nei giorni scorsi. Fuori dagli schermi e dagli schemi.
Buona lettura .