da Pictet WM – Prospettive macro USA: ultimo miglio o discesa finale?

Buongiorno,

 

Inviamo di seguito e in allegato il commento “Prospettive macro USA: ultimo miglio o discesa finale?” a cura di Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management.

 

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto,

Carla Parisi

+39 3395796751

 

Prospettive macro USA: ultimo miglio o discesa finale?

  • La pandemia ha reso molto più complicata l’analisi del ciclo economico tradizionale e ha aumentato significativamente la volatilità macro. Nel 2024, prevediamo che la forza trainante dello slancio economico degli Stati Uniti non sarà più condizionata dalle distorsioni legate alla pandemia e dalla relativa risposta politica al ciclo monetario restrittivo.
  • Prevediamo che la crescita del PIL reale degli Stati Uniti rallenti da un robusto 2,4% stimato nel 2023 allo 0,8% nel 2024, ben al di sotto del suo potenziale. Riteniamo che l’economia si avvierà verso una lieve recessione nella prima metà dell’anno.
  • Prevediamo che l’inflazione continui a decelerare, con un’inflazione core delle spese per consumi personali (PCE) in calo dal 3,5% nel quarto trimestre 2023 al 2,6% nel quarto trimestre 2024. Riteniamo che l’inflazione “supercore” (servizi di base esclusi gli alloggi) si ridurrà solo gradualmente, portando a un’inflazione appiccicosa e superiore all’obiettivo.
  • A nostro avviso, il mercato del lavoro dovrebbe essere un punto focale nel 2024. Mentre il 2023 è stato un anno di cosiddetta “disinflazione immacolata”, riteniamo che l’ultimo miglio per ridurre ulteriormente l’inflazione verso l’obiettivo del 2% richiederà un mercato del lavoro più morbido. Infatti, ci aspettiamo che il tasso di disoccupazione salirà al 4,5% entro la metà del prossimo anno.
  • Il picco di espansione fiscale è probabilmente alle spalle e l’impatto della politica fiscale sulla crescita economica diventerà leggermente negativo nel 2024. Prevediamo una corsa serrata per tutti e tre i livelli di governo alle elezioni del 2024. Non c’è motivo di aspettarsi che venga approvata una legislazione significativa prima delle elezioni, dato che il Congresso è diviso. Anche un significativo consolidamento fiscale sembra improbabile dopo le elezioni.
  • La Fed ha aumentato i tassi fino all’attuale livello del 5,25-5,50% a luglio e riteniamo che questo rappresenti il picco del ciclo. Un’inflazione in calo (ma ancora elevata) incoraggerà probabilmente la Fed a mantenere il tasso di policy in sospeso fino a giugno 2024, quando ci aspettiamo un primo taglio dei tassi di 25 punti base. Complessivamente, il rallentamento della crescita e l’indebolimento del mercato del lavoro potrebbero spingere la Fed a tagliare i tassi per un totale di 125 punti base nel 2024, portando il tasso sui fed funds al 4-4,25% entro la fine dell’anno.
  • Il rischio principale per le nostre previsioni è un atterraggio più duro delle attese, con una perdita di posti di lavoro più marcata e un maggiore rallentamento della crescita. Ci sono anche molti rischi al ribasso legati al persistere di tassi di interesse elevati. Un violento aggiustamento del mercato del lavoro dovuto a imprese non redditizie, il ripetersi della crisi bancaria del marzo 2023 o shock esterni intrinsecamente imprevedibili potrebbero spingere l’economia verso una recessione più profonda.
  • D’altro canto, esiste anche un sentiero più breve verso un atterraggio morbido se l’inflazione tornerà verso l’obiettivo senza un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione. I consumatori e le imprese potrebbero rimanere resistenti più a lungo. I miglioramenti dal lato dell’offerta potrebbero aumentare ulteriormente la produttività e l’offerta di lavoro, riducendo l’inflazione senza distruggere la domanda. In questo scenario la Fed aspetterebbe più a lungo a tagliare i tassi e lo farebbe più lentamente.

 

 

ENGLISH VERSION

US macro outlook – The last mile or the final descent? 

  • The pandemic has made mainstream business cycle analysis much more complicated and significantly increased macro volatility. In 2024, we expect the driving force of US economic momentum to shift from the unwinding of pandemic-related distortions and the accompanying policy response to restrictive monetary policy.
  • We expect real US GDP growth to slow from a robust estimated 2.4% in 2023 to 0.8% in 2024, which is well below its potential. We believe the economy will tip into a mild recession in the first half of the year.
  • We expect inflation to continue decelerating, with core Personal Consumption Expenditures (PCE) inflation down from 3.5% in Q4 2023 to 2.6% in Q4 2024. We believe ‘supercore’ (core services ex housing) inflation will only fall gradually, leading to sticky, above-target inflation.
  • In our view, the labour market should be a key focus in 2024. While 2023 has been a year of so-called ‘immaculate disinflation’, we believe the last mile of reducing inflation further to its 2% target will require a softening labour market. Indeed, we see the unemployment rate rising to 4.5% by the middle of next year.
  • Peak fiscal expansion is probably behind us and the impact of fiscal policy on economic growth will turn slightly negative in 2024. We expect a tight race for all three levels of government in the 2024 election. There is little reason to expect meaningful legislation to be passed before the election given that Congress is divided. Signifiant fiscal consolidation also seems unlikely after the election.
  • The Fed hiked rates to their current level of 5.25-5.50% in July, and we believe this is the peak for this cycle. Falling (but still high) inflation will likely encourage the Fed to keep the policy rate on hold until June 2024, when we expect a first rate cut of 25bp. In all, slowing growth and a weakening labour market could push the Fed to cut rates by a total of 125 bps in 2024, bringing the fed funds rate down to 4-4.25% by the end of the year.
  • The main risk to our forecast is a harder landing with sharper job losses and a bigger slowdown in growth. There are also many downside risks linked to high interest rates persisting. A violent labour market adjustment due to unprofitable firms, a repeat of the banking crisis of March 2023 or external shocks that are inherently unforecastable could all push the economy into a deeper recession.
  • On the flip side, there is also a narrow path to a soft landing if inflation reverts towards target without a further rise in the unemployment rate. Consumers and businesses could remain resilient for longer. Supply-side improvements could raise productivity and labour supply even further, reducing inflation without demand destruction. The Fed would wait longer to cut rates in this scenario and do so more slowly.

 

 

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