Agenzia nr. 2318 – In VI Commissione le audizioni sulle criticità per l’acquisizione delle competenze digitali del Programma GOL 

 
ANNO XX
Numero 2318
06/12/2023
Pubblicato in Bari

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In VI Commissione le audizioni sulle criticità per l’acquisizione delle competenze digitali del Programma GOL 

Nel corso dei lavori della VI Commissione presieduta da Francesco Lanotte, è stato dedicato un ampio spazio al punto relativo alle criticità rilevate dai cittadini per l’acquisizione delle competenze digitali nell’ambito di uno degli obiettivi principali del programma GOL. 
La richiesta di offrire gli opportuni chiarimenti a seguito delle incomprensioni scaturite dal sistema per l’inserimento ai corsi di formazione, finalizzati alla acquisizione di competenze digitali, è stata avanzata dal consigliere Saverio Tammacco, il quale ha evidenziato che il programma Gol è un’azione di riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro e formazione, per la quale è stata assegnata alla Regione Puglia una dotazione di 69 milioni e 80 mila euro. 
Gol è attuato dalle Regioni sulla base dei Piani regionali (Par) approvati da Anpal e si rivolge a lavoratori con ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, lavoratori fragili e persone disoccupate senza sostegni al reddito.
Il fine è inserire il cittadino in uno dei quattro percorsi previsti dal programma GOL (reinserimento occupazionale, aggiornamento, riqualificazione, lavoro e inclusione) scegliendo con lui le misure di politica attiva del lavoro e di formazione professionale più adeguate.
Gol si basa sulla personalizzazione dei servizi offerti alle persone. Grazie a un orientamento di base più mirato, attraverso un’attenta valutazione dell’assessment, la persona è indirizzata al percorso più adeguato.  

Primo fra tutti, è intervenuto l’assessore regionale al lavoro e formazione Sebastiano Leo, per ribadire che gran parte delle criticità derivano da una situazione di sottorganico in cui si trova il suo Dipartimento, che non potrà essere procrastinata, considerato che le sue funzioni impattano direttamente sui cittadini.  
Da qui, la richiesta avanzata dal consigliere Alessandro Leoci di convocare in audizione in seconda Commissione, l’assessore al personale per fare un quadro generale della pianta organica di tutti i Dipartimenti.  
 
Considerato che l’Agenzia per le politiche del lavoro e i Centri per l’impiego devono dare concretezza alle previsioni del Piano di Potenziamento grazie a nuove strumentazioni tecnologiche e metodi di lavoro all’avanguardia e professionalità elevate, ai quesiti posti dal consigliere Tammacco ha risposto la dirigente di Arpal Valentina Elia, responsabile dei CPI. Nel suo intervento, ha spiegato che gli operatori sono stati formati da maggio 2022 fino al mese scorso con un’azione formativa sia di tipo informatico che contenutistico da parte di Anpal per GOL, al fine di indirizzare i cittadini verso i tre diversi percorsi di GOL.  Inoltre, ha chiarito che il sistema informativo di riferimento è uguale per tutte le Regioni che confluiscono nel sistema informativo unitario, con le stesse caratteristiche tecnico-logiche ad ogni erogazione di servizio corrisponde un solo codice univoco unitario, con delle sessioni di aggiornamento, cambiando i sistemi di reperimento e allineamento dei dati. 
Al quesito in merito alle domande che vengono rivolte ai cittadini, è stato rilevato che il questionario è stato strutturato da Anpal e che quindi le Regioni sono i soggetti attuatori. Questo è articolato in diverse mappe logiche concettuali e viene effettuato il sistema gestionale per l’erogazione dei corsi di formazione che ovviamente non ha degli standard di servizio unitari e che sono funzionali del prodotto da reperire sul mercato in funzione dei singoli lotti Consip, cui si aderisce. 
Con riferimento al quesito in merito delle domande che vengono formulate ai cittadini è stato precisato che l’assessment goal è la precondizione per poter parlare di politiche attive del lavoro, tant’è che viene definita in termini tecnici la porta di accesso. Inoltre, il questionario è stato strutturato innanzitutto perché in materia di politica del lavoro vi è una competenza concorrente tra Stato e Regioni e in secondo luogo perché l’autorità che ha gestito e programmato il programma è l’autorità nazionale, per cui le Rgioni sono gli organismi intermedi soggetti attuatori del Governo centrale. 
Per ciò che riguarda i quesiti, invece, è stato spiegato che il questionario è articolato in diverse mappe logiche concettuali: una in riferimento alle competenze lavorative assunte in relazione alle competenze linguistiche, l’altra in relazione alle competenze professionali e una è correlata alle cosiddette competenze trasversali che sono quelle dell’area linguistica e dell’informatica,  per le quali viene proposto un set di domande che non esamina il livello di adeguatezza delle competenze ma il livello di autonomia nel fare le cose. Quindi la metodologia non può essere modificata dal governo regionale ma deve essere specificatamente attuata secondo gli standard minimi di servizio, declinati a livello nazionale e ovvero per tutto il territorio e per tutto il territorio regionale.

Infine, è intervenuta la dirigente della Sezione formazione Monica Calzetta, che ha illustrato le attività svolte all’interno del programma GOL partendo dal dato degli obiettivi target assegnati alla Puglia per le competenze digitali. È stata pertanto, avviata una procedura mettendo a disposizione un catalogo agli enti di formazione soggetti attuatori già accreditati e inseriti nell’elenco, costruendo una offerta formativa le cui domande sono state chiuse a fine settembre, per la cui misura sono stati messi a disposizione 14,6 milioni di euro. La selezione ultimata il 24 ottobre scorso, ha visto la disamina di 1654 progetti dei quali sono stati avviati 42 corsi per 476 utenti. Al momento i corsi sono strutturati per dare avvio ai due percorsi GOL rivolti ai beneficiari inseriti nei percorsi “Upskilling” e “Reskilling”, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il digital divide e potenziare le chances di inserimento occupazionale dei beneficiari del programma.
I corsi, articolati su tre distinti livelli (base, intermedio e avanzato), dovranno garantire a ciascun beneficiario di acquisire nuove competenze e rafforzare le competenze già possedute in ambito digitale, coerentemente con il livello rilevato durante il colloquio presso il CPI.

In merito a quanto è stato sollevato dal consigliere Tammacco, in ordine alla metodologia procedurale,  l’assessore Leo ha evidenziato la necessità di un cambio di rotta, da sottoporre all’attenzione del Dipartimento ministeriale.  

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