Agenzia nr. 2281 – Giornata di studi sul bombardamento di Bari e la tutela delle vittime civili di guerra, nella sede del Consiglio regionale di Puglia

 
ANNO XX
Numero 2281
04/12/2023
Pubblicato in Bari

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Giornata di studi sul bombardamento di Bari e la tutela delle vittime civili di guerra, nella sede del Consiglio regionale di Puglia

Il bombardamento di Bari e la tutela delle vittime civili di guerra sono un solido pretesto per richiamare alla riflessione i cittadini di domani, in un convegno organizzato dall’ ANVCG – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra APS, in occasione dell’80° Anniversario della sua fondazione (26 marzo 1943) e per l’80° Anniversario del bombardamento della città di Bari (2 dicembre 1943). A questo workshop, ospitato nell’aula del Consiglio regionale di Puglia, hanno potuto assistere rappresentanze di studenti delle scuole baresi di diverso ordine e grado, perché l’incontro costituisse un’occasione per riflettere sul bene prezioso della pace e un monito a tutti a farsene promotori, ciascuno secondo il proprio ambito.

“Siete parte della storia, – ha ricordato ai giovani auditori delle scuole Vito Antonio Leuzzi, presidente dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea – una storia scritta dai vostri nonni, dalla gente di questa terra. 250 vittime innocenti sono solo un numero che racconta un dramma vissuto dai baresi che, per 2 o 3 anni videro le scuole chiudere perché devastate dalle bombe, e parte della città rasa al suolo. Ma non fu tutto. Soldati di dieci nazionalità diverse vennero spazzati via dalla città vecchia bombardata, lasciando una lunga scia nella memoria. Tuttavia – ha sintentizzato Leuzzi – non c’è una sola lapide che ricordi le sciagure del 9 aprile e del 2 dicembre 1943, quando le case da Santa Chiara a piazza San Pietro vennero devastate dalle bombe”.

“Se oggi viviamo la pace – ha fatto notare Ennio Triggiani, professore emerito di Diritto dell’Unione Europea Uniba – è grazie soprattutto all’identità europea, che consente ai suoi cittadini di respirare questa dimensione fortunata dell’essere europei. L’Unione ha fatto della pace il centro della sua esistenza, grazie anche al potente messaggio proveniente da un atto che compie 75 anni di vita, ossia la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. Grazie all’Europa unita, – ha concluso –  i giovani possono studiare all’estero, sperimentando una mobilità tra gli stati che apre la mente e che insegna come la pace sia una conquista quotidiana”.

Il monito di Santa Vetturi, presidentessa del Comitato nazionale dei promotori di pace dell’Associazione Nazionale delle Vittimi Civili di Guerra, ha concluso la giornata di studi: “Siamo passati da una pace negativa, come la pax romana, ad una positiva, volta alla risoluzione dei pericoli della guerra, fino alla moderna pace attiva, in cui essa diviene un’attitudine. I comportamenti di ogni giorno, in questa prospettiva, e la loro incidenza nella vita quotidiana sono il fondamento di un’azione per cui diminuiscono i muri ed aumentano i ponti”.

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