Programmi di ricerca: la Corte dei conti europea certifica il buono stato di salute dei partenariati pubblico-privato

Comunicato stampa

Lussemburgo, 14 novembre 2023

Programmi di ricerca: la Corte dei conti europea certifica il buono stato di salute dei partenariati pubblico-privato

  • I finanziamenti UE per il periodo 20212027 ammontano a oltre 22 miliardi di euro
  • I contributi del settore privato non raggiungono sempre il livello atteso
  • Carenze nella gestione e nell’assunzione del personale continuano a rappresentare una sfida

La Corte dei conti europea ha espresso un giudizio positivo sui conti di tutte le imprese comuni dell’UE esaminate quest’anno. La Corte conferma i risultati positivi di audit precedenti, ma mette anche in guardia su alcuni ostacoli futuri. Sottolinea la necessità di concludere progetti relativi a cicli di finanziamento precedenti, portare i contributi dei membri privati al livello dei valori-obiettivo concordati e ovviare ad alcune carenze in materia di assunzioni e di gestione.

Le imprese comuni sono partenariati tra la Commissione europea e operatori di un determinato settore industriale e, in alcuni casi, enti di ricerca, organizzazioni intergovernative o Stati partecipanti. Esse sono finanziate dai programmi dell’UE per la ricerca e l’innovazione (Orizzonte 2020, Orizzonte Europa e Europa digitale) e dai contributi in natura e altri contributi finanziari forniti dagli altri partner. Le imprese comuni attuano le proprie agende specifiche in settori quali trasporti, energia, sanità, bioindustrie, tecnologie digitali fondamentali, supercalcolo e sistemi di rete intelligenti.

I partenariati pubblico-privati sono essenziali per stimolare i progressi scientifici e mantenere l’Europa all’avanguardia spiega Ildikó Gáll-Pelcz, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “Finora si sono registrati alcuni successi, motivo per cui è estremamente importante concentrarsi sul compito in questione e tenersi al corrente sui possibili problemi”.

Per il periodo 20212027, i finanziamenti dell’UE per le imprese comuni incentrate sulla ricerca (16,7 miliardi di euro) dovrebbero attrarre 21,1 miliardi di euro di ulteriori contributi dai partner (industria, Stati partecipanti o organizzazioni internazionali) per attuare progetti di ricerca e innovazione del valore di circa 37,8 miliardi di euro.

Pur avendo formulato un giudizio positivo sui conti di tutte le imprese comuni, la Corte ha espresso preoccupazioni circa le conseguenze, sul personale e sui risultati, della gestione di più progetti che si sovrappongono. La Corte segnala diverse imprese comuni che hanno riportato all’attuale ciclo di bilancio progetti relativi a quello precedente e le esorta a concludere tali progetti preesistenti il prima possibile.

Né l’impresa comune Europa biocircolare (CBE) né l’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (EuroHPC) hanno raggiunto i rispettivi valori-obiettivo per i contributi in natura dei membri privati. Nel caso di EuroHPC, gli auditor della Corte hanno riscontrato che, alla fine del 2022, i membri privati avevano fornito solo il 2,6 % del valore-obiettivo per i contributi relativi ai progetti di Orizzonte 2020.

L’impresa comune per lo sviluppo dell’energia da fusione (F4E) è responsabile del contributo europeo al megaprogetto del reattore termonucleare sperimentale internazionale (ITER). È finanziata dall’Euratom e dai suoi Stati membri. La Corte ha sottolineato che l’attuale stima di F4E relativa a finanziamenti UE per 19 miliardi di euro si basa ancora su ipotesi relative a target intermedi e costi per il 2016 e sarà oggetto di una revisione significativa, una volta che i nuovi target intermedi e requisiti del progetto ITER saranno approvati dal consiglio ITER. La Corte evidenzia anche la necessità di stabilizzare la fragile struttura direttiva di F4E, che pone rischi per l’integrità del progetto. Inoltre, segnala che, considerata la durata del progetto, le attuali stime di costo basate su target intermedi precedenti potrebbero essere significativamente riviste.

Informazioni sul contesto

Nel 2021 il Consiglio dell’UE ha adottato nuovi regolamenti che istituiscono undici imprese comuni nel settore della ricerca per attuare azioni nell’ambito dei programmi pluriennali di ricerca e innovazione del periodo di finanziamento 20212027: Orizzonte Europa ed Europa digitale. Otto di queste imprese comuni operavano già nel quadro del programma precedente (Orizzonte 2020) e continueranno ad esistere nell’ambito dei nuovi programmi come nuovi soggetti giuridici, con competenze estese o leggermente modificate. Inoltre, il Consiglio ha esteso al 2033 la durata di vita dell’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo e le ha assegnato più finanziamenti. Le tre nuove imprese comuni sono: l’impresa comune Reti e servizi intelligenti, l’impresa comune Salute globale e il Centro europeo di competenza per la cibersicurezza. La Corte le sottoporrà ad audit per la prima volta quando saranno diventate autonome a livello finanziario, cosa che dovrebbe avvenire nell’ultimo trimestre del 2023. Pur essendo un’impresa comune, F4E è stata resa autonoma nel 2007 per un periodo di 35 anni.

Quest’anno, la Corte dei conti europea ha sottoposto ad audit F4E e otto delle undici imprese comuni attive nel settore della ricerca attualmente operative.

La “Relazione annuale sulle imprese comuni dell’UE per l’esercizio finanziario 2022”, con le dichiarazioni di affidabilità e le osservazioni per ciascuna impresa comune, è disponibile sul sito Internet della Corte.

Contatti per la stampa

Ufficio stampa della Corte dei conti europea: press@eca.europa.eu

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