“Uno dei più grandi Cannubi di sempre” così James Suckling, autore della classifica nella guida “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2024”, ha definito Barolo Docg Riserva Cannubi ‘1752’, assegnando il massimo riconoscimento all’annata 2016, l’ultima in commercio.
“Siamo estremamente onorati e felici dello straordinario riconoscimento per il nostro Barolo Docg Riserva Cannubi ‘1752’ 2016. Abbiamo avuto il coraggio di puntare all’eccellenza, di sognare, ci siamo costantemente impeganti nella produzione di vini che fossero l’espressione più autentica delle colline delle nostre Langhe e della tradizione enologica della nostra famiglia. E, al culmine del nostro lavoro, dell’impegno di tutto il nostro team, il 2016 di Riserva Cannubi ‘1752’ ci ha permesso di raggiungere questo traguardo. Lo considero un tributo alle donne e agli uomini che lavorano instancabilmente ogni giorno per creare vini di pregio e per promuoverli nel mondo, alla sinergia tra le vigne, la cantina e le loro mani esperte. Continueremo a lavorare con la stessa determinazione e passione, raccogliendo sempre nuove sfide” afferma Paolo Damilano.
“1752” esprime pienamente la filosofia e lo stile enologico di un’azienda virtuosa e lungimirante e nasce quando l’azienda decide di valorizzare “Tumela” il nucleo storico della sua menzione geografica Cannubi, situata nella parte più alta e centrale della collina, esposta a sud, sud-est, caratteristiche di eccellenza per la coltivazione della vite e per la perfetta maturazione dei grappoli. Dalle viti di Nebbiolo, che raggiungono il mezzo secolo di vita, vengono selezionate le uve che confluiscono in questo Barolo che rappresenta l’essenza del territorio: fine, profondo, immediato e complesso, che accompagna un sorso di grande prospettiva. Un’autentica esperienza capace di esaltare la tavola, regalando sensazioni di gioventù.
L’annata 2016 è stata una tra le migliori dell’ultimo decennio, con temperature miti e scarse precipitazioni a inizio stagione. Il freddo della primavera ha provocato un ritardo delle fasi fenologiche di circa dieci giorni rispetto all’annata 2015.
Le giornate di bel tempo di agosto e settembre, alternate a temperature più miti con escursioni termiche, hanno assicurato la formazione di sostanze polifenoliche e aromatiche.
Le uve a bacca rossa, raccolte nella seconda settimana di ottobre, hanno garantito vini strutturati, eleganti, profumati, complessi e netti all’olfatto, adatti ad un lungo invecchiamento.