da Pictet WM – Markets Weekly Outlook: la svolta soft di Powell

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “La svolta soft di Powell” a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

 

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Federica Guerrini

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La svolta soft di Powell

I mercati finanziari la scorsa settimana sono stati caratterizzati da un aumento della propensione al rischio, in quanto la svolta dovish della Federal Reserve e il marcato rallentamento della creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti hanno alimentato le aspettative sul fatto che i tassi d’interesse statunitensi abbiano raggiunto il picco. La Fed ha lasciato i tassi invariati e il suo presidente Jay Powell ha segnalato che un aumento a dicembre è possibile ma improbabile. Questo messaggio porta tutta l’attenzione sui rapporti sull’inflazione e sul mercato del lavoro prima della riunione della Fed del 12 e 13 dicembre per determinare il suo percorso di politica monetaria. Il rapporto sull’occupazione di venerdì ha mostrato un aumento di 150 mila posti di lavoro non agricoli a ottobre, inferiore alle previsioni di 180 mila e in ribasso rispetto al dato rivisto di 297 mila per settembre. Il Dipartimento del Tesoro è stato al centro dell’attenzione nella settimana con una strategia di rifinanziamento aggiornata che prevede lo spostamento delle emissioni più verso i T-Bill e un allentamento della pressione sui titoli a lungo termine. Combinati tra loro, l’annuncio del Tesoro, la svolta della Fed e i dati sull’occupazione hanno dato un triplice colpo ai mercati, facendo scendere il tasso degli US Treasury a 10 anni di 27 punti base al 4,57%. Rally delle azioni statunitensi nella loro migliore settimana di quest’anno.  Le trimestrali delle società hanno evidenziato una resilienza dei margini ma ricavi contrastati e revisioni al ribasso delle previsioni sugli utili per il 2024. I mercati potrebbero salire ancora prima di fine anno se la volatilità dei tassi diminuirà, e per questo i dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti che verranno pubblicati il 14 novembre saranno cruciali. La nostra preferenza va alle obbligazioni societarie investment grade di alta qualità, che offrono tassi attrattivi.

Nel Regno Unito, la Bank of England ha lasciato invariato il suo tasso di riferimento al 5,25% per la seconda volta consecutiva, dicendo però che «è troppo presto per pensare a tagli dei tassi». La banca centrale brasiliana ha invece abbassato il suo tasso principale di 50 punti base al 12,25%. Siamo positivi sul debito dei mercati emergenti in moneta locale. In Europa, un gigante dei trasporti marittimi ha detto che prevede di tagliare 10 mila posti di lavoro, come riflesso delle fiacche prospettive per le spedizioni via container. Il PIL dell’eurozona è diminuito dello 0,1% trimestre su trimestre nel 3° trimestre, mentre il dato del 2° trimestre è stato rivisto al rialzo al +0,2% (dal +0,1). I dati sul PIL sono stati segnati da sorprese al ribasso in Italia e in Portogallo. Moody’s, che valuta Roma appena un gradino sopra il livello spazzatura, rivedrà il rating del debito italiano a metà novembre. Tra le notizie positive, lo stoccaggio di gas ha raggiunto il suo limite fisico in vista dell’inverno.

In Asia, lo yen è sceso fino a quasi il minimo da 33 anni malgrado la Bank of Japan avesse fatto un altro passo verso la rimozione della sua politica di controllo della curva dei tassi, modificando la definizione del limite superiore dell’1,0% da «hard cap» a «reference». Questa mossa è un passo verso l’uscita del Giappone dalla sua politica monetaria ultra accomodante. Sul fronte fiscale, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato un pacchetto di stimoli del valore di USD 113 miliardi a favore soprattutto delle famiglie. Siamo positivi sulle azioni giapponesi. In Cina, i dati PMI hanno indicato un ritorno in terreno di contrazione del settore manifatturiero a ottobre. Prevediamo ulteriori misure di stimolo in Cina nei prossimi mesi.

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