da Pictet WM – Markets Weekly Outlook: mercati spaventati

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “Mercati spaventati” a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

 

Restiamo a disposizione.
Federica Guerrini

+39 340 7500862

 

 

Mercati spaventati

 

L’economia statunitense si è espansa più del previsto nel 3° trimestre e le pressioni sui prezzi sono state ostinate nel mese di settembre, richiamando l’attenzione sulla riunione della Federal Reserve di questa settimana per una nuova guidance sui tassi di riferimento. Il PIL è cresciuto ad un tasso annualizzato del 4,9% trimestre su trimestre, superando le stime di consenso (4,5%). L’inflazione PCE supercore è aumentata dello 0,4% a settembre, dopo il +0,1% ad agosto. Nei contratti negoziati per sopperire al rincaro del costo della vita, due case automobilistiche hanno accettato aumenti salariali del 25% nell’arco di quattro anni, con la possibilità di ulteriori miglioramenti. I robusti dati economici hanno sostenuto le aspettative che la Fed terrà i tassi di riferimento più elevati per un periodo prolungato, e il tasso degli US Treasury a 10 anni è arrivato al 5% durante la settimana. Prevediamo che la Fed lascerà i tassi invariati nella riunione di domani, con un orientamento restrittivo.  

Dato che i tassi e i prezzi delle obbligazioni si muovono in direzione opposta, le perdite accumulate nei bilanci della banca centrale possono creare preoccupazioni. La Riksbank svedese è già sotto esame per le perdite legate ai suoi programmi di quantitative easing. Sul fronte politico statunitense, Mike Johnson, il nuovo speaker della Camera dei rappresentanti, ha proposto un’altra continuing resolution a breve termine al fine di permettere all’amministrazione federale di continuare a funzionare fino a metà gennaio o metà aprile.

 

La Banca centrale europea non ha modificato i suoi principali tassi di riferimento, senza fare nuovi annunci. La presidente della BCE Christine Lagarde ha detto che si prevede che l’inflazione rimarrà «troppo alta troppo a lungo», aggiungendo che la politica BCE continuerà a dipendere dai dati. Riteniamo che la BCE abbia finito di aumentare i tassi. Dal sondaggio della BCE sui prestiti è emerso che le banche dell’eurozona hanno ulteriormente ristretto l’accesso al credito nel 3° trimestre.

 

Sui mercati, le azioni statunitensi hanno subito un’ulteriore correzione in settimana, con lo S&P500 che ha perso il 2,5%1 (in USD) e i titoli tecnologici che sono stati penalizzati a causa dei loro utili deludenti. Le azioni europee hanno registrato una flessione dell’1%. Una acquisizione da USD 53 miliardi nel settore petrolifero statunitense e un’altra da USD 27 miliardi nel settore farmaceutico europeo hanno mostrato che l’attività di M&A è in ripresa. Questa settimana usciranno molte altre trimestrali, inclusa quella di una delle maggiori big tech. Gli utili del 3° trimestre finora pubblicati indicano che le sorprese positive nelle vendite si stanno riducendo. La restrizione delle condizioni finanziarie e i venti contrari geopolitici significano che la strada che abbiamo davanti probabilmente rimarrà volatile.  Guardiamo con favore all’oro, che si è apprezzato fino a superare 2000 dollari per oncia la scorsa settimana mentre le forze israeliane espandevano il loro intervento a Gaza, su un orizzonte a medio termine come protezione contro le tensioni geopolitiche. I mercati obbligazionari hanno subìto l’impatto della flessione delle azioni e gli spread nei segmenti più rischiosi si sono allargati. Vogliamo investire sul segmento a breve della curva investment grade. Ci piacciono anche gli US Treasury. In Asia, le misure di stimolo cinesi hanno aiutato a supportare le azioni. L’indice MSCI China ha guadagnato il 2,5%2 nella settimana.

 

1. Fonte: Pictet WM AA&MR, Thomson Reuters. Performance del passato, S&P 500 Composite (rendimento netto a 12 mesi in USD): 2018, -4,38%; 2019, 31,5%; 2020, 18,4%; 2021, 28,7%; 2022, -18,1%.

2. Fonte: Pictet WM AA&MR, Thomson Reuters. Performance del passato, MSCI Cina (rendimento netto a 12 mesi in USD): 2018, -18,7%; 2019, 23,7%; 2020, 29,7%; 2021, -21,6%; 2022, -21,8%.

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