Agenzia nr. 1870 – Sicurezza e democrazia, X Colloquio italo-polacco: la sessione antimeridiana (II parte)

 
ANNO XX
Numero 1870
19/10/2023
Pubblicato in Bari

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Sicurezza e democrazia, X Colloquio italo-polacco: la sessione antimeridiana (II parte)

Per Marco Di Folco (UNIROMA “Tor Vergata), “ci sono tante partite in gioco sulla sicurezza, prima fra tutte quella che si gioca nel rispetto dei doveri sanciti dalla Costituzione”.

Gli ha fatto Donatella Morana, anch’essa docente di “Tor Vergata”: “La tutela della salute non è più un problema di ordine pubblico, è molto di più, comporta la salvaguardia della sfera psicofisica dell’articolo 33 della Costituzione italiana. C’è una diversa rilevanza tra sicurezza e salute. L’esperienza della pandemia ha dimostrato che la sicurezza è condizionata dalla sommatoria di scelte individuali, come riscontrato per i vaccini. Anche fuori dall’emergenza, in ogni caso, si mette in crisi la pace civile, quando il sistema è messo in pericolo, se si tradisce la solidarietà che lega il singolo alla collettività. Sicurezza, salute e cittadinanza sociale sono molto connessi. Promuovere il livello di tutela della salute è un dovere importantissimo, in un panorama in cui il pluralismo di informazione malinteso crea instabilità e percezione di insicurezza”.

Giovanni Piccirilli (LUISS “Guido Carli”) ha proposto una riflessione sulla cessione delle armi all’Ucraina, nel contesto dello scontro bellico in atto: “Il governo Draghi aveva deciso di partecipare al sostegno dell’Ucraina con la cessione di armi, azione che ha generato un fortissimo dibattito che divideva chi pensava che venisse violato il ripudio costituzionale della guerra, da chi riteneva, invece, questa azione come un sostegno ad un Paese la cui sovranità fosse stata violata. Nella fattispecie, il dibattito tra i costituzionalisti è stato molto forte perché l’intervento con la cessione delle armi fatta con particolare riservatezza non ha consentito piena trasparenza. Le ragioni sono state dettate dal non avvantaggiare la controparte russa e per non svantaggiare al contempo i fabbricanti delle armi. La risoluzione del novembre 2022 non ha avuto troppi contrari”.

Andrzey Szmyt (Università di Gdansz): “Sono venti mesi che dura la guerra in Ucraina. Dopo un mese e mezzo dall’aggressione, un gruppo di deputati ha presentato un progetto di modifica costituzionale. Secondo costoro, occorreva modificare l’accesso ai crediti per le necessità difensive della Polonia. Se all’estero fosse stata creata un’occasione di aggressione al territorio nazionale, lo Stato avrebbe potuto confiscare i beni utili a minacciare l’incolumità. A questo quadro è seguito un dibattito molto vasto che ha dimostrato come democrazia e sicurezza vadano sempre protette dalle aberrazioni”.

La sessione mattutina è stata conclusa dal prefetto Franco Gabrielli, impegnato nella propria carriera nel sostegno delle emergenze: “Il concetto di sicurezza è quasi taumaturgico. La bulimia normativa del nostro Paese lo mette in pericolo. La sicurezza ha diverse facce: quella reale, quella percepita e quella rilevata. La rilevazione, però, è spesso elemento fallace, perché soggetta ad under reporting. L’etimologia spiega molte cose – ha concluso il prefetto – perché, nel merito, spiega che la sicurezza (dal latino sine cura, senza preoccupazione) presupporrebbe una condizione di tranquillità. L’augurio ai polacchi, prossimi alle elezioni, è quello della partecipazione, perché è sinonimo di libertà”.

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