da Pictet WM – Markets Weekly Outlook: buon 4 luglio

Buongiorno,

inviamo di seguito la flash note “Buon 4 luglio” a cura di César Pérez Ruiz, Head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management con una view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari.

 

Restiamo a disposizione.
Una buona giornata,
Federica Guerrini

+39 340 7500862

 

 

Buon 4 luglio

Il tecnologico Nasdaq ha messo a segno il suo migliore primo semestre da quattro decenni a questa parte e, grazie alla robusta crescita statunitense e ai dati sull’inflazione in attenuazione, anche il più ampio S&P 500 ha chiuso la prima parte dell’anno in positivo la scorsa settimana. I dati includevano una revisione al rialzo della stima sul PIL statunitense al 2% annualizzato nel primo trimestre dall’1,3%, grazie alla spesa dei consumatori. A giugno è migliorata anche la fiducia dei consumatori americani, che ha raggiunto il suo massimo livello da più di un anno. Le richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata al 23 giugno hanno registrato il calo più accentuato da 20 mesi. L’indice dei prezzi Personal Consumption Expenditure (PCE), la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve, è sceso al 3,8% annuo a maggio dal 4,3% ad aprile e l’indice core PCE è diminuito dal 4,7% al 4,6%. Prevediamo comunque che l’economia dovrà affrontare maggiori difficoltà nella restante parte dell’anno, poiché i risparmi dei consumatori si sono assottigliati e i rimborsi dei prestiti universitari da parte degli studenti dovranno riprendere dopo la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che hanno bloccato il piano del presidente Joe Biden di cancellare 430 miliardi di dollari di debiti.  Aspettiamo i dati che verranno pubblicati venerdì sugli occupati non agricoli per il mese di giugno, che influenzeranno la direzione dei mercati.

Nell’eurozona, l’inflazione complessiva è rallentata al 5,5% annuale a giugno dal 6,1% a maggio. L’inflazione di fondo, che esclude l’energia e i consumi alimentari, e che gli esponenti della Banca centrale europea considerano un indicatore migliore del trend sottostante, è invece risalita dal 5,3% al 5,4%. I banchieri centrali riuniti a Sintra in Portogallo la scorsa settimana sono sembrati concordi nel condividere le stesse preoccupazioni circa una inflazione che rimane più persistente del previsto. L’ovvia implicazione è che avremo tassi di riferimento più alti per un periodo di tempo molto più prolungato – soprattutto perché l’inflazione di fondo dovrebbe rimanere «appiccicosa» anche se l’inflazione complessiva dovesse continuare a scendere.   La scorsa settimana la curva dei tassi tedesca ha raggiunto il suo massimo grado di inversione da 31 anni a questa parte, con le scadenze a 2 anni – sensibili alla politica monetaria – 80 punti base sopra i tassi decennali, dato che gli investitori scommettono sul fatto che la restrizione della BCE spingerà l’economia europea ulteriormente in recessione.

In Cina i dati economici continuano a deludere. Gli utili delle imprese industriali sono diminuiti del 18,8% anno su anno nei primi cinque mesi del 2023. La People’s Bank of China (PBoC) venerdì si è impegnata ad attuare la politica monetaria «in modo preciso e vigoroso» per supportare la crescita economica e l’occupazione. La banca centrale ha anche detto di volere evitare fluttuazioni dei cambi. Nel comunicato della PBoC non si è però parlato di misure di sostegno per il settore immobiliare e le azioni cinesi non hanno tenuto il passo a causa della generale delusione dei mercati riguardo al supporto di politica economica finora. Ciononostante, manteniamo la nostra previsione sulla crescita del PIL cinese per il 2023 al 5,5% in considerazione delle aspettative di ulteriori interventi di stimolo. 

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