T. Rowe Price – Ripercussioni tensioni nel settore bancario regionale sulle piccole imprese statunitensi

Buongiorno,

di seguito e in allegato invio un commento su quali potrebbero essere le ripercussioni delle tensioni nel settore bancario regionale sulle piccole imprese statunitensi, a cura di Curt Organt, Portfolio Manager, T. Rowe Price US Smaller Companies Equity Strategy.

 

Con l’occasione ricordo che T. Rowe Price è un asset manager globale fondato nel 1937 a Baltimora (USA) con circa 1.300 miliardi di dollari in gestione, quotato sul NASDAQ dal 1986 e parte dell’indice S&P 500 e dell’indice S&P 500 Dividend Aristocrats, dotato di oltre 700 professionisti degli investimenti e di una delle piattaforme interne di ricerca più estese al mondo, con più di 330 analisti dedicati.

 

Un caro saluto,

Diana Ferla

M +39.349.0847023

 

 

Che ripercussioni hanno le tensioni nel settore bancario regionale sulle piccole imprese statunitensi?

 

A cura di Curt Organt, Portfolio Manager, T. Rowe Price US Smaller Companies Equity Strategy

 

Le tre questioni principali che hanno portato alla scomparsa di SVB e SBNY riguardano il grado di concentrazione della clientela, la percentuale di depositi non assicurati e la durata del portafoglio di attività. Tenendo conto di ciò, abbiamo “classificato” le banche del loro universo di copertura in base a questi fattori.

 

La nostra analisi mostra che nessun’altra banca regionale, tra le quasi cento presenti, ha la stessa base di clienti altamente concentrata di SBNY (immobili a New York, depositi in criptovalute) e SVB (start-up di venture capital/tecnologia/scienze della vita). La maggior parte delle banche regionali ha depositi non assicurati compresi tra il 3% e il 20% dei depositi totali (rispetto al 90% circa di SBNY e SVB) e, cosa fondamentale, dispone della liquidità necessaria per far fronte ai prelievi in caso di necessità. A quest’ultimo proposito, tra tutte le banche analizzate, solo una ha registrato un deflusso di depositi superiore al 2% nella settimana immediatamente successiva alla scomparsa di SVB e SBNY. Infine, abbiamo sottoposto a stress test il capitale delle banche come se tutti i titoli fossero valutati al mercato – le grandi banche sono già tenute a farlo – in modo da applicare lo stesso standard alle controparti bancarie locali e regionali statunitensi più piccole. I nostri risultati mostrano che solo una piccola parte di esse avrebbe bisogno di aumentare il capitale. In questi casi, la sospensione dei riacquisti e dei dividendi è uno strumento per aiutare le banche che hanno bisogno di raggiungere questo obiettivo.

 

Non sorprende che il nostro universo bancario statunitense abbia subito cambiamenti di rating, sia in termini di upgrade sia di downgrade, subito dopo i recenti crolli. Nel rivalutare il rischio e la ricompensa presentati dal settore bancario, abbiamo avuto l’opportunità di ridurre e aggiungere, come spesso accade quando un ampio settore del mercato si trova ad affrontare vendite indiscriminate.

 

Le banche regionali sono una porzione significativa dell’universo

Continuiamo ad avere un’ampia esposizione alle banche statunitensi a piccola e media capitalizzazione. Questo approccio “a paniere” consente di ottenere un’esposizione diversificata a un sottoinsieme particolarmente interessante del mercato azionario statunitense. Nella porzione di mercato a media capitalizzazione non ci sono operatori nazionali. Le banche servono invece mercati più ristretti, magari alcuni Stati o addirittura alcune città all’interno di un singolo Stato. In questo settore, i nostri analisti selezionano le banche che offrono interessanti opportunità di mercato, come l’esposizione a città e Stati con una crescita demografica o commerciale superiore alla media. I recenti sviluppi hanno anche evidenziato che alcune banche regionali sono più a rischio a causa della loro esposizione a una specifica tipologia di clienti.

 

Ciò illustra ancora una volta il rischio di una mancanza di diversificazione nelle banche stesse, che rende tali nomi vulnerabili al “pensiero di gruppo” (come SVB e SBNY) o ad altri comportamenti correlati.

 

Tuttavia, la nostra analisi suggerisce che poche altre banche regionali hanno basi di clienti altrettanto concentrate, né hanno clienti con percentuali così elevate di depositi non assicurati. Pertanto, la banca regionale americana “media” è meno vulnerabile alle forze che hanno portato al fallimento di SVB e SBNY.

Cosa si prospetta per le banche regionali statunitensi?

Ci aspettiamo che il contesto per le banche regionali si modifichi in seguito alla recente crisi, con impatti principali nelle seguenti aree:

 

Normativa e Legislativa

Prevediamo che il contesto normativo per l’universo bancario regionale si inasprirà a seguito dei fallimenti di SVB e SBNY. Nel marzo 2023 la stampa ha riportato la notizia che la Federal Reserve stava valutando la possibilità di abbassare a 100 miliardi di dollari la soglia degli attivi per l’applicazione di requisiti più severi in materia di capitale, liquidità e stress test annuali, rispetto all’attuale livello di 250 miliardi di dollari.

La situazione di stallo a Washington probabilmente ritarderà qualsiasi nuova legislazione che affronti i problemi delle banche. Servirebbe un atto del Congresso per aumentare (o eliminare) esplicitamente il massimale di assicurazione sui depositi della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC). Una mossa del genere potrebbe contribuire a calmare i nervi dei depositanti e a infondere un po’ di stabilità e fiducia nel settore, ma non è in previsione con l’attuale contesto politico.

 

Costi e Ricavi

Le banche stanno già affrontando un aumento dei costi dei depositi in un contesto di tassi in crescita. L’aumento della regolamentazione aumenta ulteriormente il costo dell’attività. Di conseguenza, le banche dovranno probabilmente affrontare costi aggiuntivi associati a qualsiasi livello di regolamentazione. Inoltre, dato che le banche finanziano in ultima analisi la FDIC, l’acquisizione e l’assicurazione dei depositi da parte di SVB e SBNY comporterà probabilmente un aumento dei premi per le banche assicurate dalla FDIC. In un contesto di costi più elevati e di maggiore cautela, si prevede che la propensione di queste banche a concedere nuovi prestiti si ridurrà. Ciò limiterà la loro crescita futura e costituirà un ulteriore fattore di rallentamento dell’economia statunitense.

 

Valutazioni più basse per il settore

In aggiunta e a causa degli oneri normativi e di costo discussi in precedenza, è probabile che le banche subiscano una compressione dei multipli, almeno per qualche tempo. Prima dei recenti fallimenti, i titoli bancari erano già scambiati al di sotto delle medie di lungo periodo (più di una deviazione standard, in realtà), ma la recente crisi probabilmente manterrà i livelli ancora più bassi.

 

I fallimenti sono destabilizzanti, ma la possibilità di un contagio appare limitata

L’impatto dei recenti fallimenti del settore bancario statunitense e il rapido ritiro dei depositi da parte di altre banche regionali americane sono stati certamente destabilizzanti, non solo per il settore, ma anche per il più ampio mercato azionario statunitense. In nessun altro caso ciò è stato più importante che per gli investitori statunitensi in società a piccola e media capitalizzazione, dato che le banche regionali rappresentano una componente così importante dell’universo di investimento. Tuttavia, siamo convinti che, in questa fase, poche banche regionali siano esposte a rischi di liquidità e di concentrazione così gravi come quelli di SVB e, da ultimo, di FRC. Di conseguenza, stiamo trovando opportunità interessanti laddove i titoli bancari di migliore qualità sono stati sopravvalutati rispetto ai loro rischi idiosincratici. Continuiamo a mantenere un’ampia esposizione alle banche statunitensi a piccola e media capitalizzazione, diversificando il rischio e il potenziale di rendimento offerti da questo interessante sottoinsieme del mercato azionario statunitense.

 

 

(Commento e foto in allegato)

 


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