La BCE tiene sotto controllo i rischi di credito nelle banche dell’UE?

La Corte dei conti europea ha valutato se sia stato efficiente l’approccio della Banca centrale europea (BCE) nel vigilare sul rischio di credito nelle grandi banche dell’UE e nell’affrontare i loro problemi connessi ai prestiti del passato.

Giovedì 11 maggio alle ore 15:00 (ora legale dell’Europa centrale) si terrà un punto stampa ufficiale in inglese (sotto embargo). In tale occasione saranno fornite dettagliate informazioni sull’audit e spiegazioni sul contesto in cui si collocano le conclusioni e le raccomandazioni della Corte. Sarà inoltre possibile discutere della relazione con Mihails Kozlovs, Membro della Corte dei conti europea, e con gli auditor.

I partecipanti iscritti potranno ricevere in anticipo, su richiesta, una copia sotto embargo della relazione e del comunicato stampa corrispondente. Entrambi i documenti saranno pubblicati sul sito Internet della Corte dei conti europea eca.europa.eu la mattina seguente, alle ore 7:00 (ora legale dell’Europa centrale) di venerdì 12 maggio.

RSVP: chi intenda partecipare al punto stampa virtuale è pregato di comunicarcelo entro mercoledì 10 maggio alle ore 17:00 (ora legale dell’Europa centrale); riceverà poi precise istruzioni su come connettersi.

La vigilanza sul modo in cui le banche gestiscono i rischi prudenziali è una componente fondamentale del lavoro della BCE. Questa vigila su circa 111 banche in 21 paesi dell’UE nel quadro del Meccanismo di vigilanza unico, istituito nel 2014 in risposta alla crisi finanziaria del 2008. Il rischio prudenziale per la banche trova una fonte importante nel rischio di credito, in particolare cioè quando i mutuatari non rimborsano i prestiti assunti, che quindi entrano in sofferenza. L’attenzione degli auditor si è focalizzata sull’azione della BCE nel ciclo di vigilanza del 2021, in particolare per un campione di 10 banche in cui erano stati constatati problemi con i crediti deteriorati.

Le relazioni speciali della Corte dei conti europea illustrano le risultanze degli audit espletati su politiche e programmi dell’UE o su temi di gestione in relazione a specifici settori di bilancio. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit in modo da massimizzarne l’impatto, tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello delle entrate o delle spese, dei futuri sviluppi e dell’interesse pubblico e politico.

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