Il Ministro Piantedosi ed il Sottosegretario Silli
parteciperanno al summit internazionale “Rome Consensus 2.0” a Villa Maraini-CRI
Domani giovedì 4 maggio, rispettivamente alle ore 9.30 e alle ore 10, il Sottosegretario Giorgio Silli al Ministero degli affari esteri ed il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, interverranno al Summit Internazionale “Rome Consensus 2.0”per una politica umanitaria sulle droghe,a Villa Maraini-CRI, che sis ta svolgendo nella Sala Solferino del Compound di Croce Rossa Italiana a Roma.
L’evento partito il 2 Maggio ha visto oggi l’inaugurazione della sessione plenaria, con Massimo Barra, Presidente della Red Cross Red Crescent Partnership on Substance Abuse e fondatore di Villa Maraini, che in apertura evento ha detto:
“Siamo ad un punto cruciale per la vita del Manifesto Rome Consensus, dopo che oltre 600 organizzazioni nel mondo e 7.000 professionisti in 70 paesi diversi lo hanno sottoscritto. Dobbiamo capire se può avere l’ambizione di influenzare le politche dei governi sul tema droga oppure se deve finire così. Secondo il mio punto di vista ci vuole un’alleanza internazionale tra le più importanti ONG rappresentanti della società civile ed è per questo che le abbiamo invitate qui a Roma e avremo 3 giorni per discutere e capire come proseguire insieme” poi seguito da Giovanna Campello, Capo Dipartimento Prevenzione, Trattamento & Riabilitazione UNODC (Agenzia ONU contro droga e narcotraffico): “Gli Stati membri dell’ONU hanno bisogno di essere incalzati dalla società civile nell’attuazione delle politiche umanitarie sulle droghe che spesse volte pur essendo state adottate, non vengono applicate. Il Manfesto Rome Consensus può essere uno strumento adatto a svolgere questo compito”
All’evento stanno partecipando esperti mondiali provenienti da 27 paesi diversi dei 4 continenti e molti osservatori anche via web in collegamento online.
“35 paesi nel mondo applicano ancora la pena di morte per reati connessi alla dipendenza patologica da sostanze ed il 20% della popolazione carceraria è reclusa per droga. Questo è da considerarsi un abuso dei diritti umani come il fatto che nel sud del mondo l’80% degli utilizzatori di sostanze non ha accesso alle cure e ai farmaci sostitutivi, che potrebbero alleviare le loro sofferenze” ha spiegato Zaved Mahmood, Consulente per i diritti umani e le politiche sulle droghe, dell’Ufficio Diritti Umani dell’ONU
E’ seguito poi l’intervento anche dell’Assessora alle Politiche Sociali di Roma Capitale Barbara Funari:
“Bisogna concentrarsi sulle persone per poter curare la loro malattia, la storia che ha raccontato il Presidente di Villa Maraini-CRI Gabriele Mori, sulla sua struttura parla proprio di questa scelta di stare dalla parte dei più vulnerabili per fare la differenza. Roma nel 2025 accoglierà il Giubileo ed il Rome Consensus celebrerà I suoi 20 anni. Sarebbe bello ospitarvi di nuovo tutti, ma in Campidoglio, per parlare dei vostri obiettivi raggiunti e di vite salvate dalla droga”
Gli ospiti per tutta la durata dell’evento verranno accompagnati anche a visitare l’Unità di Strada di Villa Maraini-CRI che ogni giorno si reca a Tra Bella Monaca, periferia di Roma, per assistere utilizzatori di sostanze attivi a rischio overdose.
Il Ministro Piantedosi ed il Sottosegretario Silli interverranno nella giornata del Summit dedicata alle alternative al Carcere, per chi è in arresto per problemi legati alla dipendenza patologica da sostanze. 1/3 della popolazione carceraria infatti, sia in Italia che nel mondo, è costituita da persone che fanno abuso di sostanze. Esperti provenienti dagli Stati Uniti e Gran Bretagna proporranno nuove strategie come la “Deflection” (ovvero prima che il soggetto entri nelle maglie del sistema giudiziario, viene portato in una struttura di recupero e non in carcere).
Venerdì 5 Maggio dalle 11:30 si terrà una conferenza stampa per comunicare sia i risultati della discussione, ma soprattutto i dati di uno studio osservazionale su un campione di 1.000 overdosi sulle 3.000 effettuate dal nostro staff dal 1995 al 2022, oltre che ulteriori dati su 130.000 misurazioni della temperature rilevate nel periodo pandemico su utilizzatori di sostanze.
