Catania, start-up e spin-off: Fare impresa innovativa in tempi di transizione

Ingegneri, architetti e UniCT

«DALLE TESI AI PROGETTI: STARTUP E SPIN-OFF VINCENTI GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLE SCIENZE APPLICATE»

 

CATANIA – Sostenere iniziative di imprenditorialità accademica come startup e spin-off attraverso il contributo non solo di ricercatori e docenti universitari, ma anche di professionisti come ingegneri e architetti. La sfida è stata lanciata al DICAR (Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura di Catania) durante il seminario Fare impresa innovativa in tempi di transizione” promosso dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti PPC di Catania e da Unict.

Startup e spin-off sono modelli di impresa completamente diversi tra loro, in entrambi i casi si tratta di nuove aziende ma con caratteristiche diverse. Le prime nascono da iniziativa autonoma e prevedono un business model che non dipende da nessun’altra organizzazione; le seconde hanno l’obiettivo di dare forma a un’idea nata nel contesto di un’altra impresa o di un’università. Ma in entrambi i casi, per presentare sul mercato prodotti e servizi vincenti, serve seguire un percorso preciso nel quale confluiscano il contributo di molteplici e trasversali risorse: ricercatori, creativi, investitori, ma anche ingegneri e architetti. Ad aprire i lavori – coordinati da Stefano Cascone (consigliere Ordine Ingegneri e ricercatore dellUniversità Mediterranea di Reggio Calabria) – è stato Matteo Ignaccolo (direttore del Dicar Unict), che ha dato spazio agli interventi di Mauro Scaccianoce (presidente Ingegneri Catania), Sebastian Carlo Greco (presidente Architetti PPC Catania), Stefano Russo (coordinatore del Tavolo Tematico Politiche Giovani e Summer School Ordine Ingegneri). A seguire gli interventi di Rosario Faraci (docente Unict) e Giuseppe Martino Di Giuda (Università di Torino/Politecnico di Milano).

 

«Trovare le migliori intelligenze del nostro territorio e individuare soluzioni affinché rimangano a Catania è l’impegno da parte nostra, ma anche di chi, con noi, deve fare sistema – ha affermato Mauro Scaccianoce – Occorre dare spazio ai giovani e sostenerli nei loro progetti attraverso iniziative che consentano di valorizzare questo territorio». «Affrontare i temi e le buone pratiche legate ai giovani imprenditori e professionisti per far fronte alle esigenze del futuro – ha sottolineato Sebastian Carlo Greco – è di fondamentale importanze in un periodo di transizione come quello che stiamo vivendo e in relazione ai fondi del PNRR, che necessitano di nuove, efficaci e brillanti idee».

«Non è vero che il tema delle startup sia presidio esclusivo delle discipline Stem forti, come l’informatica e le scienze dure – ha proseguito Rosario Faraci, docente Unict – anche le scienze applicate come appunto l’ingegneria e l’architettura possono dare un grosso contributo all’imprenditorialità accademica, proprio perché il percorso che porta dall’idea alla startup, passando per il progetto, è tipicamente un rigido processo pianificato». Il prof. Faraci nel suo intervento ha definito il percorso che deve compiere una startup vincente. Partendo dalla formazione del team, lo sviluppo e il lancio del prodotto, la crescita e scalabilità, la ricerca di finanziamenti, il monitoraggio e l’ottimizzazione, il business plan e il networking.

 

Sono seguite poi le presentazioni degli spin-off universitari del Dicar, a partire da ITERche punta allo sviluppo di applicazioni e soluzioni digitali per la condivisione delle informazioni tra tutti i soggetti coinvolti nei processi dei sistemi di mobilità e infrastrutture – con Salvatore Cafiso: «Il nostro spin-off – ha affermato – è stato il primo che è stato istituito all’interno del Dicar: con orgoglio possiamo dire che abbiamo assunto due giovani laureati che sono parte fondamentale della società».

 

L’evento si è concluso con i pitch di Giniu Ingegneria e Architettura”che valuta lo stato di degrado e manutentivo delle grandi opere e infrastrutture e del nostro patrimonio edilizio – con gli interventi di Loredana Contrafatto e Salvatore Gazzo. E poi ancora con le startup: Archicart” – che con il cartone ondulato offre soluzioni innovative e sostenibili – con Dario Distefano; Digital Atom” – che opera nell’ambito della realtà aumentata – con Stefano Bosco e Francesco Vacante; PM Openlab” – che realizza progetti sostenibili ad alto valore tecnologico con attività di Ricerca&Sviluppo per soggetti pubblici o privati – con Andrea Procopio; Site Assistant” – software che semplifica la gestione dei cantieri e delle strutture – con Giuseppe Monforte.

 

Dida: nella foto Evento Dicar (foto: da sx Russo, Greco, Ignaccolo, Scaccianoce, Cascone)

 

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