da Pictet WM FLASH NOTE – Inflazione USA: il dato core rimane elevato, mantenendo in gioco un rialzo a maggio

Buon pomeriggio,

inviamo di seguito la flash note “Inflazione USA: la disinflazione nel settore degli alloggi è arrivata in anticipo, ma il dato core rimane elevato, mantenendo in gioco un rialzo a maggio” a cura di Frederik Ducrozet, Responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management sul dato dell’inflazione USA pubblicato questo pomeriggio e le implicazioni per la politica monetaria della Fed.

 

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Giovanni Prati

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Inflazione USA: la disinflazione nel settore degli alloggi è arrivata in anticipo, ma il dato core rimane elevato, mantenendo in gioco un rialzo a maggio

 

L’inflazione (CPI) core ha subito una decelerazione a marzo, ma rimane forte, con un aumento dello 0,4% su base mensile a marzo, leggermente inferiore alle attese di consensus dello 0,5%. Su base annua è salita al 5,6% dal 5,5% a causa di un facile effetto base. È importante notare che la disinflazione ampiamente prevista nel settore degli alloggi si è verificata in anticipo, poiché sia l’affitto che l’affitto equivalente dei proprietari hanno rallentato al livello più basso dall’estate del 2022. Escludendo gli alloggi, l’inflazione core dei servizi, l’indicatore preferito dalla Fed per le pressioni sottostanti sui prezzi, è rallentata allo 0,3% (3,6% annualizzato). D’altro canto, l’inflazione core dei beni ha accelerato grazie alla diminuzione del freno dei prezzi dei veicoli usati.

L’inflazione complessiva ha sorpreso al ribasso, con un aumento dello 0,1% mensile (0,053% non arrotondato e consensus allo 0,2%). Su base annua, l’inflazione è scesa a un minimo di due anni al 5,0% dal 6,0%. I prezzi dell’energia sono scesi a causa del calo della benzina e l’inflazione dei generi alimentari ha subito un brusco rallentamento, scendendo allo 0,0%. I prezzi dei generi alimentari si sono contratti per la prima volta dal 2020, mentre l’inflazione dei ristoranti rimane solida.

Il rapporto CPI di oggi offre alcune prime prove di un imminente rallentamento dell’inflazione da ricovero, già osservato nei dati sugli affitti e sui prezzi delle case. Anche la decelerazione dell’inflazione supercore (core services ex shelter) è incoraggiante, sebbene il livello rimanga al di sopra del trend pre-pandemico e non sia in linea con l’obiettivo del 2% della Fed. È ancora molto difficile stabilire se la Fed aumenterà i tassi di 25 punti base o farà una pausa nella riunione del 3 maggio. L’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo e il mercato del lavoro rimane rigido, ma si tratta di indicatori in ritardo. Gli indicatori prospettici, tra cui le principali indagini sulle condizioni del credito, suggeriscono che una stretta creditizia è già in atto dopo le recenti turbolenze del settore bancario. Il rallentamento sequenziale dell’inflazione core nel rapporto odierno e il rallentamento della crescita salariale nel rapporto sull’occupazione di venerdì suggeriscono che la politica monetaria ha già inasprito le condizioni economiche. D’altra parte, dati i lunghi ritardi variabili della politica e le recenti tensioni nel settore bancario, potrebbe essere prudente per la Fed aspettare e valutare. In ogni caso, se la Fed effettuerà un rialzo a maggio, riteniamo che sarà l’ultimo di questo ciclo.

 

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