CS – A Modena i lavori in corso ad AGO diventano “Storia di un cantiere”: la nuova mostra fotografica on the road di Francesco Jodice. Venerdì 17 marzo l’inaugurazione aperta al pubblico

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A Modena i lavori in corso ad AGO diventano Storia di un cantiere: la nuova mostra fotografica on the road di Francesco Jodice. Venerdì 17 marzo l’inaugurazione aperta al pubblico
Dopo i primi due capitoli del progetto triennale che sta accompagnando il processo di riqualificazione e restauro dell’ex ospedale Sant’Agostino di Modena – Come and see e Ritratti di classe – ora il cantiere è entrato nel vivo e AGO, grazie all’opera dell’artista Francesco Jodice, si apre e si mostra nella sua trasformazione. “Storia di un cantiere” porta sulla facciata esterna dell’edificio ciò che accade all’interno: attraverso 18 fotografie che immortalano il cantiere avviato, la mostra narra alla collettività ciò che sta avvenendo utilizzando la fotografia analogica, come prevedeva la fotografia d’architettura specializzata. Venerdì 17 marzo alle 17 l’artista incontra il pubblico nel corso dell’inaugurazione aperta alla città

Come and See, atto terzo. La pelle dell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena si modifica nuovamente, sempre grazie allo sguardo attento di Francesco Jodice che questa volta si concentra sull’architettura che sta mutando, prendendo forma e funzione nuove.
Il terzo capitolo del progetto “Come and see” – dopo l’omonimo step inaugurale e il secondo “Ritratti di classe” – è la nuova mostra fotografica “Storia di un cantiere”, che viene presentata alla città venerdì 17 marzo alle 17 con un’inaugurazione a ingresso libero. Il progetto site-specific è a cura di Lorenzo Respi con la collaborazione di Chiara Dall’Olio di FMAV Fondazione Modena Arti Visive.
La serie di mostre si profila come un intervento organico che aiuta AGO a posizionare la sua strategia e la sua identità. Questo intervento sul cantiere contribuisce a guardare “dentro” il progetto, mentre una prossima fase, dedicata alla città, porterà AGO “fuori” da sé. Un ulteriore momento successivo, centrato sulle aspirazioni delle nuove generazioni, contribuirà a guardare “oltre”, a un futuro che è già iniziato.
In “Storia di un cantiere” Jodice trasferisce l’evoluzione dei lavori sulla sua facciata esterna, in modo da mostrarla alla collettività e raccontarla ad essa: la ricognizione negli spazi accantierati diventa per l’artista anche l’occasione per recuperare la tecnica di ripresa analogica con l’uso del banco ottico 4×5 pollici, come prevedeva la fotografia d’architettura specializzata, oggi sostituita dal digitale.
 
“La documentazione fotografica diventa rappresentazione di un progetto aperto, narrazione della metamorfosi di un edificio in corso di riconversione e restituzione per immagini del metabolismo interno dello storico complesso dell’ex Ospedale Sant’Agostino – spiega Francesco Jodiceecco quindi immortalati lo scheletro di una struttura in fase di demolizione delle superfetazioni moderne e di ripristino delle forme originarie, le murature riportate a nudo, le tracce lasciate dalle persone che lo hanno ‘animato’ e vissuto, le testimonianze storiche che riaffiorano dalla memoria e nel tempo”.
Le 18 immagini in grande formato che abbracciano il cantiere sono state realizzate utilizzando pellicole piane negativo colore, successivamente sviluppate con processo C-41 e infine acquisite per la stampa in digitale con scanner a tamburo. Una scelta, questa del ritorno alla fotografia tradizionale, nell’epoca del digitale ‘spinto’, che è anche un omaggio concettuale dell’artista alla storia dell’edificio che oggi sta rinascendo come polo attrattivo di innovazione culturale per le future generazioni.
 
“La cultura e i suoi linguaggi generano partecipazione e il progetto di Jodice si muove in questa direzione – sottolinea Andrea Bortolamasi, assessore alla cultura del Comune di Modena – Aprire spazi che si stanno riqualificando, in questo caso attraverso le arti arti visive, é un elemento di assoluto interesse, per far vivire quegli spazi, nella maniera la più ampia e partecipata possibile”.
 
“Nel progetto “Storia di un Cantiere” Jodice restituisce attraverso un racconto visivo e fotografico ciò che sta accadendo dietro le quinte di AGO Modena Fabbriche Culturali, documentandone l’evoluzione e allo stesso tempo valorizzando l’identità originaria e futura di questo storico edificio – spiega Donatella Pieri,Presidente FMAV Fondazione Modena Arti Visive – La fotografia di Jodice intende coinvolgere la città in questo processo, attivandola nel grande percorso di riqualificazione di questo luogo. Partecipazione, senso della comunità, dialogo con lo spazio pubblico e condivisione dei saperi sono da sempre tra gli obiettivi principali dei progetti culturali che coinvolgono FMAV Fondazione Modena Arti Visive nel percorso verso AGO Modena Fabbriche Culturali”.
 
“Questa nuova attività espositiva permetterà di presentare ai cittadini le lavorazioni in corso nel cantiere di AGO – commenta Paolo Cavicchioli, Presidente della Fondazione di Modena -. Gli scatti di Francesco Jodice svelano i tanti strati che hanno composto l’edificio, le epoche e le persone che lo hanno attraversato ma anche la complessità delle lavorazioni e il lavoro delle maestranze: su questo deve poggiare il futuro partecipato e condiviso che stiamo costruendo, per un luogo che promuova la ricerca e la conoscenza anche attraverso il dialogo tra passato e presente”.
 
La presentazione delle nuove opere di Jodice si svolgerà venerdì 17 marzo alle 17 nell’atrio dell’Ex Ospedale Sant’Agostino, ingresso da Porta Largo Sant’Agostino, 228.
 
I tre progetti site-specific di Francesco Jodice per AGO Modena Fabbriche Culturali:
“Come and See” è un progetto permeabile, dinamico e partecipativo, uno spazio liquido di arte pubblica che cresce anche grazie alle comunità e via via si espande lungo tutto il perimetro del cantiere del complesso di AGO Modena Fabbriche Culturali.
Il progetto ad oggi si è sviluppato in tre tappe:
 
Come and see (11 dicembre 2021 – 30 maggio 2022), come suggeriva il titolo, aveva il compito di invitare la collettività modenese ad “incontrare” i progetti: quello di AGO e il progetto fotografico che lo avrebbe affiancato nei successivi tre anni di lavori, introducendo inoltre il tema della mostra pubblica a “cielo aperto”, una installazione in continua modificazione.
 
Ritratti di classe (11 giugno 2022 – 5 marzo 2023) è il “ritratto” delle scuole modenesi, di una loro campionatura, è quindi il racconto di una eredità: chi erediterà AGO? Chi saranno, tra gli altri i futuri fruitori e “attori” del grande cantiere?
 
Storia di un cantiere (17 marzo 2023 – 31 agosto 2023) è una “finestra” per partecipare alla trasformazione di AGO, trasferendo in facciata il “metabolismo” interno del complesso: le pareti riportate a nudo, lo scheletro di una struttura che al momento delle fotografie è nel corso della sua trasformazione.
 
 
Francesco Jodice è nato a Napoli nel 1967. Vive a Milano. La sua ricerca artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitica, proponendo la pratica artistica come poetica civile. Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. È stato tra i fondatori del collettivo Multiplicity. Ha partecipato a grandi mostre collettive come Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la seconda Biennale di Yinchuan e ha esposto al Castello di Rivoli (Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Prado (Madrid). Tra i suoi progetti principali ci sono l’atlante fotografico What We Want, un osservatorio sulle modificazioni del paesaggio in quanto proiezione dei desideri collettivi, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings, West e Rivoluzioni – esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente.

A disposizione le foto del progetto “Storia di un cantiere” ad alta definizione

 
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