SOCIALE – DROGA: Le alternative al carcere

SOCIALE – DROGA: Le alternative al carcere per chi usa droghe: 

a Villa Maraini-CRI esperti e rappresentanti delle istituzioni si riuniscono per trovare nuove strategie e proposte sostenibili

Il 23 Febbraio 2023 dalle 9:00 alle 13:30, nei locali della Fondazione Villa Maraini-CRI in Via Bernardino Ramazzini 31, si terrà il Convegno dal titolo “La dipendenza patologica da sostanze, tra misure restrittive e strategie di recupero” organizzato da Villa Maraini-CRI in collaborazione con il Centro Europeo Studi Penitenziari (CESP) e la Federazione Italiana Diritti Umani (FIDU) e con il patrocinio dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA),  per aprire un confronto costruttivo tra rappresentanti di tutte le categorie istituzionali e sociali coinvolte nella tematica delle alternative al carcere, col fine di individuare una serie di buone pratiche e soluzioni attuabili. Tra i relatori istituzionali interverranno il Vice Ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e la Senatrice Ilaria Cucchi.

Inizieremo proprio con le testimonianze di chi sta usufruendo del nostro Centro Alternativo alla Detenzione, perché arrivi ancora più forte il messaggio che il 30% dei detenuti al mondo è in carcere per problemi legati alle droghe. Sia l’Ufficio delle Nazioni Unite per lotta alla Droga e al Narcotraffico, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, stanno promuovendo infatti alternative alla punizione carceraria, basandosi su evidenze scientifiche, perché gli istituti di pena non risultano compatibili per il recupero dell’utilizzatore patologico di sostanze.” Spiega Massimo Barra fondatore Villa Maraini-CRI

I DATI: negli Stati Uniti muoiono circa n.90.000 persone all’anno per overdose; in Europa la relazione 2022 dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze comunica n.5.800 decessi per uso di sostanze illecite nell’anno 2020. In Italia il Dipartimento per le Politiche Antidroga nella relazione annuale 2021 indica n.293 decessi per droga, evidenziando un trend negativo dovuto alla fase pandemica.

Questa epidemia di morti ha fatto emergere, in maniera definitiva, il fallimento della cosiddetta politica della “guerra alla droga”, che ha generato morti e sovraffollamento delle carceri. Proprio dagli USA giungono nuove strategie come la “deflection” e la “diversion” che permettono, invece, il trattamento terapeutico del soggetto, al di fuori dell’ambiente carcerario, affidandolo direttamente a strutture di cura, prima di tradurlo in carcere, oppure trasferendolo se già rinchiuso.” aggiunge Massimo Barra

Quello che vogliamo raggiungere, in questo Convegno, sono obiettivi fattibili e precisi come dare al tossicodipendente il diritto alla cura ed al recupero sociale; tutelare il bene pubblico e la società civile, affinchè queste persone non commettano/reiterino reati contro il patrimonio e le persone, per alimentare la loro dipendenza; aiutare le istituzioni a gestire in modo efficace l’esecuzione della pena, con percorsi alternativi che riducano la recidiva e recuperino il soggetto detenuto; sviluppare forme di collaborazione tra istituzioni, che permettano di attuare nuove strategie volte alla riduzione del fenomeno nel futuro.” conclude Alessandro De Rossi Vice Presidente CESP


PER INTERVISTE CON UTENTI IN CURA E ALTRE INFO STEFANO SPADA MENAGLIA 3381089258






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