Agricoltura / A Catania due startup gestite da migranti per dire NO al caporalato

Socialfarm e inclusione: via a due startup gestite da migranti per la produzione di ortaggi
AGRICOLTURA IN SICILIA: QUANDO IL LAVORO NON È NERO
L’iniziativa, finanziata dalla Regione Siciliana con i fondi FSE PON Inclusione 2014/2020 (Progetto PIU SUPREME), ha preso vita nella zona industriale di Catania

 

CATANIA – Status irregolare e lavoro nero costituiscono l’humus sul quale attecchiscono varie forme di sfruttamento dei lavoratori. Un progetto finanziato dall’Ufficio Speciale Immigrazione dell’assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia è in controtendenza, e sta mettendo radici a Catania per contrastare la diffusione di economia sommersa, lavoro nero, discriminazione. L’iniziativa etnea è innovativa perché genera contemporaneamente imprenditorialità, accoglienza e inclusione socio-lavorativa di persone provenienti da paesi terzi.

È così che in mezzo ettaro di orto sociale, tra il litorale della Plaia e la zona industriale di Catania, sta crescendo il futuro di alcuni migranti. Nella terra messa a disposizione dall’Istituto tecnico agrario Eredia saranno loro stessi a pianificare lo sviluppo virtuoso di due nuove realtà produttive. Come in un giro di boa, stanno vivendo un riscatto dalle precedenti esperienze di caporalato. Nei prossimi mesi gestiranno due start-up, il loro obiettivo è farle crescere in autonomia e a lungo termine.

«Abbiamo proposto di realizzare questa attività alla Regione Sicilia nel 2021: è stata approvata dall’allora assessore regionale Antonio Scavone e si è concretizzata con la collaborazione della dirigente Rita Vitaliti del CPIA e della dirigente Giusy Lo Bianco dell’Istituto Eredia – spiega Francesco Cauchi, coordinatore dell’iniziativa finanziata dalla Regione Siciliana con i fondi FSE PON Inclusione 2014/2020  – è un progetto che non avrà una fine e che rappresenta l’inizio di molte altre opportunità di accoglienza a Catania. Questo luogo, infatti, può diventare un punto di riferimento e accogliere altri migranti con regolare permesso di soggiorno motivati a far nascere altre imprese sociali in co-housing e co-produzione».

Nel 2021, dopo l’emanazione della legge 199/2016 contro il caporalato, erano 260 le inchieste giudiziarie aperte dalle procure italiane. Cresce l’impulso dei migranti di lavorare in proprio per salvaguardare la situazione occupazionale e creare valore nel territorio che li ospita. Tanto che a fine 2020 le imprese gestite da lavoratori di origine straniera in Italia hanno raggiunto quota 631.157 con un incremento del 2,5%.

 

In questa specifica iniziativa il gruppo già attivo ha avuto l’opportunità di essere formato per entrare a far parte di una rete forte e qualificata costituita da partner pubblici e privati: al loro fianco ci sono istituzioni educative come il Centro Per l’istruzione degli adulti Catania 2 CPIA – che è soggetto capofila – l’Istituto tecnico agrario Eredia, l’organizzazione sindacale Cisl, la Coldiretti, la cooperativa dei salesiani COL, il Consiglio italiano per i rifugiati CIR.

Le farm in via di sviluppo oggi contano 10 mila cespi tra lattughe, broccoli, sedano, cavoli, ai quali si aggiungono un campo di piselli e fave e una coltivazione che, in condizioni metereologiche favorevoli, dovrebbe produrre complessivamente 12 quintali di patate. Saranno recuperate prossimamente anche delle serre che al momento versano in stato di abbandono.

 

Il progetto è stato “seminato” a marzo del 2022. Il primo raccolto è previsto per l’inizio della prossima primavera. Il gruppo operoso, giorno dopo giorno, sta scoprendo i diritti del lavoro, le tecniche agrarie, le normative del settore, le logiche di gestione dei budget per la produzione e la commercializzazione di ortofrutta. Sarà costituita una cooperativa che offrirà ulteriore lavoro e concorrerà all’assegnazione dei fondi previsti dai bandi pubblici regionali, nazionali ed europei. Con il supporto di Coldiretti i prodotti raccolti entreranno nei mercati a chilometro zero della città di Catania.

 

In allegato la foto.

Al link i video con le interviste a:
– Francesco Cauchi

– Mamadou

– Diagne

e le coperture  https://we.tl/t-VMFMbLqw9l

 

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