Luce verde per CREAfuturo: on line l’ultimo numero su Energia

Luce verde per CREAfuturo: on line l’ultimo numero su Energia

 

Cari colleghi,

abbiamo il piacere di segnalarvi l’uscita dell’ultimo numero di CREAfuturo, dedicato all’Energia. La vita esiste grazie a questa forza che tutto alimenta e che la nostra società ed il nostro modello di consumo hanno sempre potuto dare per scontata. Ma la guerra in Ucraina, la pandemia e i primi effetti evidenti dei cambiamenti climatici, ci costringono a lasciare il “porto” non più sicuro dei combustibili fossili, per spingerci nel mare aperto delle rinnovabili. E’ la finalissima – quella che abbiamo appena iniziato a giocare nel campo dell’Energia – che non possiamo permetterci di perdere: o si vince o si va a casa. Le Istituzioni, tra Green Deal, transizione ecologica e PNRR si stanno già attivamente impegnando, ma la maglia numero 10 la veste soprattutto la Ricerca, che deve creare l’azione per segnare il goal decisivo di una energia sufficiente a far funzionar tutto e sicura per l’ambiente e per la salute.

Resterete stupiti, quindi, in questo numero dalle numerose possibilità in tal senso su cui i ricercatori del CREA stanno lavorando.

L’editoriale del Presidente Carlo Gaudio offre, come di consueto, una disamina esaustiva e documentata della problematica, dai dati dell’attualità alle soluzioni prospettate dalla ricerca, soprattutto quella CREA, naturalmente. E qui, fa certamente la parte del leone per “CREA al Centro”, il CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari, quello, tra i 12 Centri CREA, maggiormente vocato all’efficientamento energetico: dalle macchine agli impianti, dalle colture al recupero degli scarti fino alle filiere innovative. Basterà leggere l’articolo relativo al progetto AGROENER, finanziato dal MASAF e coordinato dal Centro, per comprendere la molteplicità degli ambiti di ricerca, delle attività in corso e delle innovazioni testate.

I numeri sulle rinnovabili in Italia non lasciano margine di incertezza sulla direzione da intraprendere. In verità, da tempo è cambiato l’approccio e, in un’ottica di economia circolare, si cerca di trasformare ciò che era considerato uno scarto del processo produttivo in un sottoprodotto in grado di produrre energia,  riducendone così, al tempo stesso, il volume e il relativo impatto ambientale.

Largo quindi a scarti di ogni tipo, nobilitati, grazie anche alla ricerca CREA, a biomassa da cui trarre energia pulita e conveniente: dai residui agricoli in campo e in serra a quelli derivati dalla potatura dei noccioli, degli olivi e del verde urbano fino ai reflui zootecnici, utilizzati per produrre biogas e metano. Se ormai sono note le potenzialità energetiche dei rifiuti, se opportunamente trattati – come nel caso che vi presentiamo della bioraffineria integrata –, incredibilmente sorprendenti sono quelle dei fondi di caffè che, nella patria dell’espresso e del cappuccino, acquisiscono una rilevanza tutta particolare. Ma, con le adeguate soluzioni logistiche e tecnologiche,  biomasse a scopi energetici si possono ottenere anche in luoghi inattesi, per esempio, nell’alveo dei fiumi e dai boschi cedui di querce dell’Italia Centrale. E sempre dagli scarti nascono due risorse preziose per l’agricoltura e per il suolo come il compost e il digestato, divenute ancora più strategiche con il rincaro dei fertilizzanti in seguito al conflitto russo-ucraino.

Sulla spinta della crisi energetica, grazie a nuove varietà, nuovi metodi di coltivazione, di raccolta e di trattamento, stanno tornando in auge le colture energetiche. Atlante, per esempio, è un orzo ultra-precoce, appositamente pensato e messo a punto dal CREA per fare biogas, in un sistema di doppia coltura, massimizzando la resa, in Italia, è di gran lunga, la prima tra le varietà di cereali a paglia per il biogas.  Ma è il pioppo – l’albero del popolo, come lo chiamavano gli antichi romani – il re delle colture energetiche: i ricercatori lo hanno messo alla prova per la produzione di pellet e hanno confrontato le sue rese con quelle dei combustibili fossili, sulla base di diversi scenari di cicli di taglio e di meccanizzazione della raccolta. Una performance che, con il clone giusto e la certificazione, può ulteriormente migliorare sotto il profilo energetico, idrico e ambientale.

Prima che produrla, però, l’energia la si può ottimizzare: per esempio, in una struttura tradizionalmente energivora come la serra, sostituire un impianto tradizionale, basato su un sistema di riscaldamento ad aria, con un impianto di riscaldamento basale collegato ad una pompa di calore, evidenzia un interessante risparmio energetico, che non intacca il livello delle produzioni agricole, rimasto quantitativamente e qualitativamente simile a quello ottenuto con i sistemi di riscaldamento convenzionali.

Anche noi esseri umani funzioniamo grazie all’energia: il nostro carburante è il cibo, che troppo spesso misuriamo (sbagliando) solo in calorie e che sprechiamo con leggerezza, danneggiando la nostra salute e l’ambiente in cui il cibo viene prodotto.

E ancora, le nostre rubriche.  

CREAIncontra ha chiesto al Senatore Luca De Carlo, Presidente della 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato di raccontare la partita dell’energia in Italia, spiegando l’impegno delle Istituzioni, il ruolo delle agroenergie e il contributo del CREA.

Il podcast “Storie di Ricerca” è incentrato sull’agrifotovoltaico, di cui analizziamo caratteristiche e prospettive,  con l’impegno di farne una nuova ed importante realtà dell’agricoltura italiana.

 In “Uno sguardo al Futuro”, capiremo se l’idrogeno di cui si parla tanto in chiave futuribile, possa rappresentare una opzione da perseguire concretamente.

“Chiedilo al CREA” risponde alla lettrice che vorrebbe sapere cosa sono le biomasse – parola ricorrente in tanti articoli di questo numero – e perché sono importanti per produrre energia.

“CREA per la scuola” guarda alla necessità di sensibilizzare i ragazzi sulla transizione ecologica (che si accompagna a quella energetica) con “La nostra Terra!”, la web fiction CREA, realizzata con gli alunni dell’ITA E. Sereni di Roma e lanciata recentemente  su Rai Scuola Web.

 Per “Presi nella rete”, il consueto appuntamento con la Rete Rurale, siamo andati alle origini delle politiche agrarie, facendoci raccontare lo stato dell’arte delle Rinnovabili secondo l’Annuario, lo studio realizzato da 75 anni dal CREA Politiche e Bioeconomia e che, di quelle politiche, è una delle basi più autorevoli .

“Dal CREA con sentiment(o)”, invece, ha interrogato, come di consueto, i social sul tema delle energie rinnovabili associato all’agricoltura ed è emerso che, pur essendo ancora poco trattato dai media la percezione e il feeling del pubblico on line sono positivi.

Infine, CREABreak:  per farvi scoprire con i nostri ricercatori, tante altre storie di innovazione,  dal trattore a guida automatica al simulatore del trattore 4.0 fino alla serra di ultimissima generazione che fanno risparmiare fertilizzanti ed energia. Senza dimenticare il progetto Bioplat.eu che riqualifica e rilancia territori marginali (abbandonati, contaminati), introducendo colture no food che fungono da volano per lo sviluppo di filiere locali bioenergetiche, nel pieno rispetto dell’ambiente.

Insomma, come recita la nostra copertina, è luce verde dalla Ricerca verso energie nuove, ma soprattutto pulite, da reinvestire nel Paese, in ogni senso.

Buona lettura, visione, ascolto: CREA futuro | le sfide della ricerca agroalimentare

 

 

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