ANNO XX Numero 44 11/01/2023 |
||
Pubblicato in Bari | ||
Direttore Responsabile: Laura Sutto Redazione: Via Capruzzi, 204 – 70124 Bari – Tel 080.540.23.66 – Fax 080.541.40.64 Posta Elettronica: ufficiostampa@consiglio.puglia.it – Sito Web: http://www.consiglio.puglia.it Iscritto al Registro Pubblico della Stampa del Tribunale di Bari in data 25/02/2003 |
||
Fine vita, Lacatena: “Alle divisioni tra ‘buoni’ e ‘cattivi’ preferisco il buonsenso del dialogo costruttivo” |
||
Nota del consigliere regionale di Con Emiliano, Stefano Lacatena. “Narciso, è vero, era bellissimo, ma morì innamorandosi della sua stessa immagine… ed è ancor peggio quando il vortice dell’autostima sfiora l’acme dell’ammirazione e divora temi di rilevanza assoluta per la comunità come il fine vita. La corsa a chi è più bravo a botte di comunicati stampa è un evidente tentativo di spaccare il Consiglio regionale per far emergere un’improbabile divisione tra “buoni” e “cattivi”. Anche proporre alla Giunta di ascriversi il merito dell’iniziativa, in fondo, fa parte dello stesso disegno e segue l’identica strategia. Come ha detto giustamente Marco Cappato, il fine vita non può essere affossato da schermaglie politiche e i colleghi consiglieri sanno bene che se dovessimo affrontare la proposta di legge in Aula il 17 gennaio non offriremmo alcun servizio alla Puglia: andrebbe in scena solo uno spettacolo propagandistico e un duello ideologico che non ha ragion d’essere. Sono d’accordo col presidente Emiliano: è il Parlamento a dover legiferare offrendo una linea comune a tutte le Regioni, ma questa è una mia opinione. Non condivido, invece, l’utilizzo utilitaristico della sentenza della Corte Costituzionale n.249 del 2019: è vero che con questa decisione la Consulta ha stabilito la non punibilità, a determinate condizioni, di chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da patologia irreversibile; ma è anche vero che la stessa Corte, esaminando l’ammissibilità del referendum sull’eutanasia, ha successivamente dichiarato inammissibile il quesito che depenalizzava l’omicidio del consenziente per assenza di tutela minima della vita umana. Ora, al di là delle legittime posizioni di ognuno, la sentenza n.249 ha di fatto suonato la sveglia al Parlamento ed è pleonastico parlare di cosa succederebbe se ogni Regione adottasse una sua legge diversa dalle altre. Questi sono dati, così come è un dato il fatto che il fine vita non sia contenuto nel programma della maggioranza: un problema sicuramente superabile, ma col dialogo e non con un improduttivo braccio di ferro. Ergo, la questione è questa: si vuole davvero dotare la Puglia (e il Paese) di una legge sul fine vita o si vuole solo cogliere l’occasione per battersi il pugno sul petto e gridare “noi siamo i bravi e voi i cattivi!”? Sono certo che le dichiarazioni ufficiali utilizzino un linguaggio di verità… ed è per questo che alle sicure schermaglie in Consiglio, preferisco la supremazia del confronto che suggerisco prima in seno alla maggioranza e poi a tutta l’Assemblea per decidere in che modo la Puglia può concretamente concorrere e incidere sul fine vita”./comunicato
|
Agenzia nr. 44 – Fine vita, Lacatena: “Alle divisioni tra ‘buoni’ e ‘cattivi’ preferisco il buonsenso del dialogo costruttivo”
ARTICOLI RECENTI
Video