Agenzia nr. 27 – Nuovo ospedale di Taranto. Amati: “Cattive notizie. Salta il fine lavori e non ci sono certezze sul nuovo termine. Appello al ministero a far presto”

 
ANNO XX
Numero 27
09/01/2023
Pubblicato in Bari

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Nuovo ospedale di Taranto. Amati: “Cattive notizie. Salta il fine lavori e non ci sono certezze sul nuovo termine. Appello al ministero a far presto”

“Cattive notizie. Sta saltando il fine lavori per la costruzione del nuovo ospedale di Taranto, previsto per il 31 luglio 2023, a causa dell’indisponibilità di fondi per arredi e attrezzature. Paghiamo sottovalutazioni e ritardi della Regione da mancata conoscenza delle regole e dei procedimenti sulle fonti di finanziamento, che hanno causato questo terribile disallineamento tra i tempi per la costruzione dell’ospedale e quelli per gli arredi e le attrezzature. Nella prossima settimana capiremo le modalità per risolvere questo problema, con l’audizione degli assessori Palese e Piemontese, anche se resto convinto che l’unica possibilità per ridurre il ritardo consista nella pronta approvazione del Ministero della salute dell’accordo sui fondi dell’articolo 20. E in questo senso rivolgo il mio appello.”

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Qualche mese fa sollevammo la questione dei fondi per arredi e attrezzature, con la relativa necessità di individuare al più presto la fonte di finanziamento per i 105milioni di euro necessari.

La Asl di Taranto aveva ovviamente bisogno di poter disporre dell’intero ammontare in vista delle gare.

Dopo numerose sollecitazioni nei confronti dell’assessorato regionale alla salute fu trovata una prima soluzione, consistente in una nota regionale con cui si autorizzava l’indizione delle gare, nella speranza di poter allineare i tempi tra l’aggiudicazione delle stesse e l’approvazione del finanziamento da parte del Ministero della salute.

Tale allineamento tra i tempi non si è verificato, per cui non è più possibile nemmeno preventivare la data di ultimazione dei lavori, considerato che almeno il 15 per cento delle opere murarie e impiantistiche da realizzare interferisce con le caratteristiche tecniche delle attrezzature in via d’acquisizione.

Mi rendo conto del potenziale polemico suscitato da questa notizia, per cui legittime appaiono eventuali critiche. Ma ora l’unico impegno plausibile per ridurre al massimo il ritardo consiste nel richiedere a gran voce l’approvazione ministeriale. È un atto necessario, perché ogni giorno di ritardo è correlato a domande di salute non corrisposte.”

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