COMUNICATO STAMPA – Giudici (Uritaxi): “Vergognosa e piena di falsi luoghi comuni la petizione di Assoutenti”

Giudici (Uritaxi): “Vergognosa e piena di falsi luoghi comuni la petizione di Assoutenti. Negli ultimi 12 anni uccisi per il 'tiro al tassista' 5 colleghi”

Roma, 29 dicembre 2022 – “La petizione di Assoutenti è vergognosa. Ormai un po’ tutti si abbassano al livello di un influencer qualunque in cerca di visibilità, con lo sport del momento: il tiro al tassista. Mentre la stragrande maggioranza dei tassisti italiani, con poche eccezioni in qualche città durante le fiere, in questo periodo è ferma ai posteggi per il 95% del loro tempo di lavoro, Assoutenti lancia una petizione per aumentare il numero dei taxi. Eppure città come Roma e Milano hanno in Europa una densità per taxi, come ricorda uno studio Kpmg, inferiore solo a Madrid”, è quanto afferma il presidente nazionale di Uritaxi, Claudio Giudici, a proposito della petizione #piùtaxipertutti lanciata dall’associazione dei consumatori.

 “La petizione – punta il dito Giudici – è infarcita da tutta una serie di pericolosi, per la stessa incolumità dei tassisti, luoghi comuni, quali  i ’compensi proibitivi’, ma le indagini internazionali mettono i taxi italiani tra i meno costosi in Europa (con eccezione delle nazioni notoriamente più economiche, come Spagna, Portogallo e Grecia). Oppure si legge: ‘spesso viene rifiutato di prestare il servizio di trasporto su tratte poco convenienti’. Dove? Quando? Essendoci un obbligo di servizio gravante sul settore taxi, sottoposto a controllo della pubblica amministrazione, a quali numeri fanno riferimento? E ancora: ’spesso maleducazione’, eppure le indagini demoscopiche danno un 88,4% di gradimento proprio alla voce “disponibilità e cortesia”. E per finire ’persino violenza ai danni degli utenti’. Ricordo però ad Assoutenti che negli ultimi dodici anni a morire ammazzati sul lavoro sono stati ben cinque tassisti (Luca Massari, Alfredo Famoso, Gino Ghirelli, Antonio Dodaro e l’ultimo neanche due mesi fa, Pasquale Di Francesco), e questo a causa della sistematica e infame campagna diffamatoria ai danni degli operatori del settore che provoca odio sociale, e a cui questa associazione evidentemente in cerca di visibilità dovrebbe chiedersi se non stia partecipando”.

“Infine – conclude il presidente Uritaxi, facendo riferimento sempre al testo della petizione – sulla proposta di pos obbligatorio siamo all’ignoranza manifesta ed al ridicolo, visto che l’obbligo esiste già per ogni attività e tanto più è presente sui taxi, e non potrebbe essere altrimenti, visto che il 65% di utenza è rappresentato da clientela business e il 25% da clientela turistica, che paga solo con carta elettronica”.

Ufficio stampa Uritaxi: 331-4686387
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