In Liguria, nel mezzo della riviera di ponente, c’è una piccola e fragile località che ha saputo, con cura e sapienza, ripensarsi. E che oggi siede al tavolo dei “grandi”. Finale Ligure ha un passato, un presente e una visione del futuro che fa scuola. E, nonostante ciò, è in continuo apprendimento. Tradizionale, ma stilosa, tipica località balneare della riviera ligure e capitale mondiale dell’outdoor. Dal mare all’entroterra. Dall’estate a tutto l’anno. Amalgama del tutto è un paesaggio esaltato (e conservato) in chiave ambientale e culturale. E un microclima favorevole. Tutto sommato piccola: 11 mila abitanti distribuiti in quattro nuclei principali (Marina, Pia, Borgo, Varigotti) e numerose frazioni; un territorio che si estende su 35 km quadrati distribuiti tra il livello del mare e gli oltre mille metri di altitudine. Una best practice in chiave turistica che, tuttavia, continua a confrontarsi con i problemi e i rischi del “piccolo e fragile”. Temi attuali quali il carico sostenibile, l’overtourism, il mantenimento e la conservazione dell’ecosistema di percorsi e circuiti per il trekking, la spettacolarizzazione e banalizzazione dell’identità culturale, l’economia sommersa.