da Pictet WM – Prezzi del petrolio in aumento dopo un temporaneo momento di debolezza

Buon pomeriggio,

inviamo di seguito e in allegato il commento “Prezzi del petrolio in aumento dopo un temporaneo momento di debolezza” a cura di Jean-Pierre Durante, Head of Applied Research di Pictet Wealth Management con previsioni sull’andamento dei prezzi del petrolio nel corso del 2023.

Un saluto,
Lucrezia
M: +39 347 6732 479

 

 

Prezzi del petrolio in aumento dopo un temporaneo momento di debolezza

 

  • Il consumo globale di petrolio è diminuito di 2,4 milioni di barili al giorno su base annua a causa dell’indebolimento dell’attività economica. Con le economie occidentali che probabilmente entreranno in recessione a breve e la potenziale uscita caotica dalla politica dello zero-covid che incombe sull’attività economica cinese, è probabile che la domanda globale di petrolio rimanga contenuta nel primo semestre del 2023.

 

  • Dall’altra parte, con 101,6 milioni di barili al giorno, l’offerta di petrolio è vicina al massimo storico (102,2 milioni di barili al giorno), raggiunto alla fine del 2018 e potrebbe non salire di molto. La produzione di shale oil statunitense sembra destinata a perdere vigore nel 2023, i Paesi non-OPEC+ stanno già producendo al di sopra dei livelli pre-pandemici e la produzione russa rimarrà probabilmente limitata per via delle sanzioni.

 

  • Dato che la maggior parte dei membri dell’OPEC non è in grado di rispettare le proprie quote di produzione, la capacità inutilizzata è concentrata in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iraq. In effetti, Riyadh è tornata al “posto di comando” per quanto riguarda la futura fornitura di petrolio. È molto probabile che l’OPEC+ si adegui all’indebolimento della domanda globale con ulteriori tagli, ponendo di fatto un tetto ai prezzi del petrolio.

 

  • Il mercato petrolifero sembra destinato a rimanere sostanzialmente stabile nel breve termine, ma l’aumento di domanda sulla scia della piena riapertura della Cina, unito alla scarsa elasticità dell’offerta, potrebbe far crescere i prezzi nella seconda metà del 2023. In particolare, prevediamo che il Brent raggiunga i 115 dollari al barile a fine 2023.

 

  • Mentre i rischi al ribasso in questo scenario per i prezzi del petrolio, dal più al meno probabile, sono: una recessione globale più profonda del previsto, una crescita economica cinese debole causata da una fine caotica della politica dello zero-covid, un’ulteriore espansione sostenuta della produzione di shale oil negli Stati Uniti, una soluzione della guerra in Ucraina, una decisione dell’OPEC+ di non ridurre l’offerta e un cambiamento di regime in Iran.

 

 

 

English version

 

Oil prices to increase after temporary weakness

 

  • Global oil consumption has declined by 2.4 million barrels per day year to date (ytd) as economic activity has weakened. With western economies likely to enter recession and a possibly chaotic exit from zero-covid policy weighing on Chinese economic activity, global oil demand is likely to remain subdued in H1 2023. 

 

  • By contrast, at 101.6 million barrels per day, supply is close to the all-time high (102.2 million barrels per day) reached in late 2018 and may not climb much higher. US shale oil production looks set to lose steam in 2023, non-OPEC+ countries are already producing above pre-pandemic levels, and Russian production is likely to remain capped by sanctions. 

 

  • With most OPEC members unable to fulfil their production quotas, spare capacity is concentrated in Saudi Arabia, UAE and Iraq. Indeed, Riyadh is back in the driving seat when it comes to future oil supply. OPEC+ is very likely to match a weakening of global demand with further cuts, thus putting a floor under oil prices.

 

  • The oil market looks set to remain broadly balanced in the short term, but rising demand in the wake of full reopening in China combined with low supply elasticity may boost prices in H2 2023. We expect Brent oil to reach USD115 per barrel at end-2023.

 

  • The downside risks to this scenario for oil prices, from the most to the least likely, are: a deeper global recession than expected, weak Chinese economic growth caused by a chaotic end to zero-covid policy, further sustained expansion of US shale oil production, a settlement in the war in Ukraine, a decision by OPEC+ not to reduce supply, and regime change in Iran.

 

 

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