Da domani, sabato 29, a lunedì 31 ottobre nel Cortile antico di Palazzo Bo “KINETIC BODIES / CORPI PROSPETTICI”

KINETIC BODIES / CORPI PROSPETTICI

Performance coreutica site specific legata alla mostra “L’occhio in gioco” 

Da domani, sabato 29, a lunedì 31 ottobre nel Cortile antico di Palazzo Bo, via VIII febbraio 2 a Padova, si terrà la performance di danza Kinetic Bodies | Corpi Prospettici avente come protagonista lo Spazio ad Attivazione Cinetica 6B di Marina Apollonio. Lo spettacolo, a cura di Elena Della Giustina, danzatrice e coreografa locale, si inserisce all’interno della fitta programmazione che accompagna la mostra “L’occhio in Gioco” visitabile fino al 26 febbraio 2023 a Palazzo del Monte di Pietà a Padova. Le performance si svolgono nei seguenti orari: sabato 29 ottobre ore 14.30, 15.30, 16.30, 17.30, 18.00; domenica 30 e lunedì 31 ottobre ore 11.00, 12.00, 14.30, 15.30, 16.30, 17.30, 18.00.

L’opera di Marina Apollonio, una delle artiste più rappresentative del movimento ottico-cinetico internazionale degli anni ’60, è collocata nel cortile antico cinquecentesco di Palazzo del Bo. Qui, linee e geometrie classiche si fondono armoniosamente con l’imponente dinamica circolare dell’installazione artistica, le cui linee bianche e nere ruotano e si inseguono in uno spazio che simultaneamente si espande e si restringe.

La coreografia dunque nasce dall’ambiente di Marina Apollonio, con esso dialoga e su di esso di svolge. A fungere da trait d’union tra spazio e installazione sono i corpi dei danzatori che, accesi da musiche dai ritmi rock, tribale, electro-minimal e house danno origine a nuove geometrie che si muovono e mutano nel tempo e nello spazio.

Il risultato è una performance site specific in cui arte, scienza e danza convivono e la cui unione genera linee, colori e forme astratte che si intrecciano, invadono gli uni lo spazio degli altri e dialogano sulla base di un denominatore comune: la percezione cinetica.

La coreografia, in linea con i filoni tematici promossi dall’esposizione a Palazzo del Monte di Pietà, prosegue l’indagine sul rapporto tra occhio e movimento, tra colore e forme prospettiche, tra principi cinetici ed illusioni ottiche. La dinamica circolare dell’opera di Apollonio viene ripresa anche dai corpi dei danzatori che, orbitando attorno ad assi invisibili, replicano il movimento centripeto e centrifugo delle linee bianche e nere del vinile, generando un vorticoso e indissolubile legame.

L’effetto finale è una situazione di straniamento che pervade ciascun elemento performativo e che si sublima nello sguardo partecipativo dell’osservatore.

In occasione dell’esposizione temporanea di arte cinetica promossa dal Museo di Arte Contemporanea di Alicante (MACA) nel 2019, Luz y movimiento. La vanguardia cinética en Paris 1955-1975, la compagnia di danza contemporanea spagnola Otra Danza esegue una coreografia dalle sonorità elettroniche sopra il vinile circolare di Marina Apollonio presente in mostra: una danza fugace, simbolica, circolare, che si fonde con l’opera sottostante, come un grande dispositivo artistico e scenico in cui arte e movimento condividono lo stesso tempo e lo stesso spazio. L’evento riscuote molto successo e l’apprezzamento da parte di Apollonio, che ne coglie subito la potenza espressiva e comunicativa.

La mostra “L’occhio in gioco”, in cui l’artista è presente con l’opera Spazio ad Attivazione Cinetica 6B, costituisce una nuova occasione per riproporre l’evento performativo sulla scia di quello realizzato in Spagna nel 2019.

Le musiche scelte contribuiscono a creare un ambiente immersivo che a volte dialoga, a volte contrasta con le suggestioni emotive dell’osservatore, costantemente indotto alla produzione di nuove sollecitazioni visive e sonore. La performance, infatti, parte in assenza di musica: il rumore della città, della gente che riempie le piazze, l’eco del cortile del palazzo è il primo ambiente sonoro in cui le danzatrici iniziano a ballare, provocando un effetto sorpresa nei confronti dei passanti, improvvisamente catapultati in un ambiente performativo. Segue poi il brano electro-minimal “Evidence” di Jona, che introduce suoni metallici, ritmi tribali ed elettronici, che proseguono nel brano della band Dictaphone “The Conversation”, per poi approdare nelle sonorità electro-house di Acid Pauli con “New morning” e finire in maniera del tutto inaspettato con la celebre ballata “spaziale” di David Bowie “Space Oddity”. L’omaggio alla grande icona rock degli anni Settanta è motivata dalla presenza all’interno della mostra del Monte di Pietà dell’omonimo album di Bowie, caratterizzato dalla copertina in cui compare un’opera ottica dell’artista ungherese Victor Vasarely. Il brano scelto per chiudere la performance, uscito nel 1969, a pochi mesi dallo sbarco sulla luna di Neil Armstrong e dal film di Stanley Kubrick “2001 Odissea nello Spazio”, a cui Bowie si ispira nella scrittura del testo della canzone, lascia allo spettatore un invito: osservare il mondo da nuovi punti di vista, mettere l’occhio in gioco e indagare nuove prospettive di percezione del reale e della quotidianità in cui ciascuno di noi è immerso.

 

Per info:

https://800anniunipd.it/event/kinetic-bodies/

https://www.palazzodelmontepadova.com/spettacolo-kinetic-bodies-occhio-in-gioco-30-ottobre/

 

doc icon Comunicato-KINETIC-BODIES-CORPI-PROSPETTICI-.docx

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