‘L’esito del voto sul riordino della governance di Arpal ha sancito due fatti politici incontrovertibili: il sovvertimento degli equilibri di coalizione e lo scollamento tra governo e maggioranza consiliare. Ma non solo. L’ordine sparso sul voto da parte delle “civiche” attesta che il loro coordinamento unitario è un auspicio che, per ora, rimane solo nelle intenzioni. Nessuna omologazione della linea politica è, al momento, possibile. Lo dichiara il capogruppo dei Popolari in consiglio regionale, Massimiliano Stellato. “Il valore aggiunto della coalizione, che nel 2020 ha portato alla vittoria di Emiliano, è dato dal carattere plurale e coeso fondato sull’alleanza tra partito democratico e movimenti civici. Ed è questa l’alleanza che deve essere salvaguardata perché, oltre a garantire una solida tenuta della maggioranza anche dal punto di vista numerico, ha permesso di ricondurre nell’azione di governo regionale la sintesi di valori, culture ed esperienze, anche tra loro diverse. L’apporto delle civiche non può essere, dunque, declassato, rispetto quello del M5S che ha perso le elezioni regionali e che Emiliano ha portato in maggioranza nonostante i malumori alcuni di noi. Se i democratici hanno ritenuto finora indispensabile il contributo dei civici, non si capisce il motivo per cui questo, guarda caso all’indomani delle elezioni politiche, non lo sia più o lo sia meno. Proprio adesso che la nostra regione è chiamata ad affrontare la prova di una difficile e complicata congiuntura sociale ed economica di cui il caro energia è soltanto la punta dell’iceberg. “Serve una delimitazione del campo, che valorizzi e rafforzi il rapporto PD-civiche e non, come starebbe emergendo, un nuovo asse tra PD e 5s, perché non è stata questa la maggioranza che si è imposta due anni fa e a cui i pugliesi hanno dato fiducia per il mandato di governo. Siamo contrari al riconoscimento di ulteriore protagonismo in giunta ai pentastellati, così diversi da noi per storia e cultura politica. “Chiediamo che la maggioranza faccia quadrato intorno al suo asse principale e restituisca il ruolo che merita anche all’area popolare e moderata, senza capovolgere gli equilibri politici della coalizione uscita dalle urne. Ci auguriamo che il presidente Emiliano si faccia carico del nostro invito e delle nostre riflessioni. È giunto il momento di un decisivo cambio di passo”.
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