19 ottobre – Dopo un dialogo durato 18 mesi tra la Commissione europea, la rete sulla cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC Network) e Shopify, è stato raggiunto un accordo volto a migliorare la sicurezza dei consumatori dell‘UE che utilizzano la piattaforma.
Il dialogo è stato avviato dalle autorità europee per la protezione dei consumatori in seguito ai numerosi reclami transfrontalieri ricevuti dalla rete dei Centri Europei dei Consumatori (ECC-Net), soprattutto durante il periodo della pandemia di COVID-19.
Ma cos’è Shopify? Si tratta di un servizio, molto diffuso tra gli shop online, attraverso il quale i professionisti
che vogliono vendere online possono aprire il proprio negozio virtuale usufruendo di un’apposita piattaforma,
invece che crearlo da zero.
Shopify si è ora impegnata ad apportare dei miglioramenti al fine di rendere più sicuri gli acquisti dei consumatori, attuando una serie di modifiche per conformare la piattaforma alle norme europee a tutela dei consumatori.
Nei primi due anni di pandemia, gli acquisti online sono aumentati considerevolmente in tutta l’Unione europea. In risposta a questo aumento della domanda e alle disfunzioni delle catene di approvvigionamento in tutto il continente, sono nati molti nuovi siti di vendita online. Tuttavia, alla crescita del commercio elettronico ha fatto eco l’aumento dei reclami dei consumatori europei in particolare, in relazione ad alcune pratiche scorrette messe in atto da alcuni venditori che operano usufruendo della piattaforma Shopify, così come su altre piattaforme.
Stando ai reclami ricevuti dalla rete dei Centri Europei dei Consumatori ECC-Net, venivano infatti messe in
atto sistematicamente, da parte di alcuni venditori, pratiche commerciali scorrette, come ad esempio la
mancata indicazione di un qualsiasi contatto per il consumatore, a volte tanto gravi da poter anche sfociare
in possibili truffe e nella vendita di prodotti contraffatti.
Per affrontare tale problematica, la Commissione europea, in collaborazione con gli uffici della rete CPC, ha avviato un dialogo con la piattaforma Shopify nel luglio 2021. Quest’ultima ha accettato di affrontare e monitorare le pratiche commerciali scorrette di alcuni commercianti online che utilizzavano la propria piattaforma, di rispondere alle richieste di chiarimenti in merito a venditori problematici e acquisire dati più completi e trasparenti in sede di registrazione dei venditori.
In particolare, Shopify si è impegnata a:
- Riprogettare la struttura dei modelli di sito creati attraverso la piattaforma, includendo come obbligatorie le sezioni relative ai dettagli di contatto, ai termini e alle condizioni di vendita, alle politiche sulla privacy e a quelle di rimborso;
- Fornire orientamenti chiari ai commercianti del web sulla legislazione UE applicabile alle loro operazioni di commercio elettronico all’interno dell’UE e dello Spazio economico europeo;
- Fornire i dati dei venditori registrati sulla propria piattaforma su richiesta di qualsiasi autorità nazionale del network CPC negli Stati membri dell’UE;
- Rimuovere i negozi web segnalati dalle autorità nazionali del network CPC e fornire i loro dettagli per ulteriori indagini.
La rete CPC che comprende le autorità nazionali preposte all’applicazione delle norme a tutela dei consumatori in tutti gli Stati dell’UE e nei paesi dello Spazio economico europeo – per l’Italia la funzione è svolta dell’AGCM Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – controllerà attivamente l’attuazione di tali impegni nonché qualsiasi ulteriore reclamo presentato dai consumatori.
“Il mercato unico digitale ha rivoluzionato il nostro modo di fare acquisti garantendoci una scelta di prodotti e
servizi più ampia e a miglior prezzo” dichiara Maria Pisanò, Direttore del Centro Europeo Consumatori Italia, “ma perché i consumatori possano effettivamente beneficiare di questa grande opportunità è necessario che internet non sia uno spazio vuoto di diritto. I consumatori devono poter beneficiare della stessa protezione sia che acquistino dal negozio fisico che dal negozio virtuale. È necessario, pertanto, esigere il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori economici per una tutela ampia dei consumatori e a salvaguardia della concorrenza e dei venditori che operano correttamente”.
“Il risultato raggiunto è di rilievo e da salutare con favore” aggiunge Stefano Albertini, Coordinatore della sede di Bolzano del Centro Europeo Consumatori Italia, “soprattutto in considerazione della diffusione degli shop online che si appoggiano a questa piattaforma e si spera possa avere un impatto concreto per tutelare i consumatori che acquistano online”.