Agenzia nr. 2255 – Liste d’attesa. Zullo : la criminalizzazione populista dei medici e’ dannosa, contraria al ccnl e prolunghera’ le attese

 
ANNO XIX
Numero 2255
12/10/2022
Pubblicato in Bari

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Liste d’attesa. Zullo : la criminalizzazione populista dei medici e’ dannosa, contraria al ccnl e prolunghera’ le attese

Di seguito la dichiarazione del capogruppo regionale e neo eletto senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo

 

 

“Chi pensa che il problema delle liste di attesa possono essere risolte sospendendo l’attività libero-professionale intramoenia pensa un’eresia populistica e dannosa e vi spiego perché. L’attività libero-professionale intramoenia (ALPI) è un istituto contrattuale che discende dal CCNL e un contratto nazionale non può essere disapplicato per legge, si rischia un altro stop da parte del Governo come tutte le leggi proposte dal collega Amati.

“Non solo! L’ALPI e in connessione con l’indennità di rapporto esclusivo che i medici percepiscono come voce stipendiale per cui sarebbe un controsenso antieconomico per le Aziende Sanitarie pagare ai medici l’indennità di rapporto esclusivo senza ottenere la possibilità di svolgere l’ALPI avvantaggiando di fatto chi ha scelto di essere extramoenista.

“Ed ancora: una norma di tal genere rischia di creare forti contenziosi e conflittualità tra medici e management aziendali perché non è possibile operare sulla base dello scostamento tra prestazioni in attività ordinaria e prestazioni in attività libero-professionale. Questo perché il medico in attività ordinaria svolge una serie di attività non identificabili in visite o prestazioni diagnostiche quali attività di reparto, attività di sala operatoria, turni di guardia e di reperibilità, consulenze per altri reparti o strutture della stessa Azienda Sanitaria.

“Alle eresie populistiche che tendono a criminalizzare un’intera categoria di medici si risponde con l’applicazione delle norme contrattuali vigenti che prevedono l’obbligo per i Direttori Generali di stabilire per i medici i volumi di prestazioni effettuabili in ALPI in rapporto ai volumi di attività in regime istituzionale.

“Infine è non per ultimo: c’è carenza di medici nel pubblico, molti si stanno dimettendo per turni di lavoro massacranti, disorganizzazione e che mette a rischio sicurezza per operatori e assistiti, rischi di aggressione da parte di cittadini esasperati, eccessiva burocrazia, mortificazione per mancanza di meritocrazia in un regime instaurato da Emiliano in cui prevale la tessere di partito o la capaci di portare voti sul merito e la professionalità.

“La legge c’è e il CCNL pure, tutto è disciplinato perfettamente. Il populismo lasciamolo agli irresponsabili.”

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